Pininfarina quattro anni in trincea
Pininfarina, quattro anni in trincea Pininfarina, quattro anni in trincea Dai politici al Papa le frasi storiche di un ex ROMA. Quattro anni difficili alla guida degli industriali. Il mandato di Sergio Pininfarina, al vertice della Confindustria del marzo '88, è stato ricco di polemiche e scontri, a volte anche aspri. Nel mirino di Pinifarina la gestione dell'economia pubblica, la scala mobile, le inadempienze dei politici, la criminalità organizzata, e qualche volta anche il Papa. Ecco alcune delle sue dichiarazioni più significative. I POUTICI 21/3/88 Al primo discorso da presidente: «Vorremmo che ai successi dei privati si accompagnassero anche quelli dei polìtici». 19/9/91 Rispondendo a un corsivo del Popolo: «Non mi ritengo un pistolero. Noi come organizzazione imprenditoriale e come cittadini diciamo esattamente le cose come stanno. E questo non vuol dire essere dei pistoleros o dei qualunquisti». 20/9/91 «Otto mesi di campagna preelettorale strisciante? Che Dio ce ne scampi e liberi, sarebbe il peggiore di tutti i mah possibili per l'economia italiana... Ci troviamo in un momento duro, difficile, e il governo risponde alle nostre giuste osservazioni con delle aggressioni». 8/3/92 «La Confindustria non è un partito. Ma possiamo dire con orgoglio di aver contribuito a modificare l'atteggiamento della politica». IL COSTO DEL LAVORO 22/5/90 «Ho avuto la forte tentazione di disdire la scala mobile». 14/12/90 Dopo la firma del contratto dei metalmeccanici: «E' un accordo gravoso, che farà perdere ulteriormente competitività alle imprese italiane... Ora l'obiettivo deve essère quello di ridurre gli effetti degli automatismi salariali sula busta paga». i/3/92 «Il tabù della scala mobile era una cappa che opprimeva l'intero mercato del lavoro, una specie di muro di Berlino che impediva una più libera dinamica salariale». LA CRIMINALITÀ' 12/9/91 «La mafia va sconfìtta. Altrimenti nessuno dei problemi sociali ed economici potrà essere risolto... Il governo non ha saputo circoscrivere il fenomeno». 20/11/91 «Gli industriali devono lottare perché non cali la tensione ideale che può far sconfiggere la mafia». LA RELIGIONE 3/5/91 Commentando l'enciclica papale Centesimus Annus: «Sono stato colpito in modo molto doloroso dall'accostamento tra il sistema capitalista e quello comunista... Con tutto il rispetto per il Santo Padre è un accosta¬ mento che mi colpisce e che mi offende». L'EUROPA 24/1/92 «I conti pubblici collocano l'Italia in fondo alla classifica dei Paesi europei». REFERENDUM E RIFORME 14/11/92 «Riteniamo positiva l'iniziativa referendaria... Se si tratta solo di avere appoggi per continuare a gestire il Paese così come si è fatto finora, di rinviare le riforme, di illudere gli elettori che tutto sta andando per il meglio, allora non si può chiedere agli imprenditori di abdicare al loro ruolo». 21/5/92 «Lo spettacolo delle elezioni del Presidente della Repubblica mostra quanto siano urgenti le riforme istituzionali». A CASA 12/3/92 «Voglio andare a casa... Non occuperò gli spazi che avevo lasciato liberi, cercherò di fare meglio le cose che ho dovuto fare in fretta». A sinistra il presidente uscente della Confindustria Sergio Pininfarina
Persone citate: Annus, Pinifarina, Pininfarina, Sergio Pininfarina
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