La scala mobile si blocca Abete parte

La scala mobile si blocca, Abete parte Contingenza, riforme, questione morale: oggi parla il nuovo presidente della Confindustria La scala mobile si blocca, Abete parte La Cee all'Italia-, forza, potetefarcela ROMA. Potete farcela: risanate i conti pubblici e non finirete in B. Alla vigilia dell'insediamento ufficiale di Luigi Abete alla Confindustria (ieri è stato «insediato» plebiscitariamente dall'assemblea degli industriali riunitasi a porte chiuse) una ventata di minor pessimismo, rispetto alle bocciature secche delle scorse settimane, è venuta da Bruxelles. A sdrammatizzare la situazione è stato il direttore generale degli affari economici della Commissione europea, Giovanni Ravasio, che è intervenuto sul «caso Italia» in occasione della presentazione delle ultimi previsioni Cee sulle prospettive economiche dei partner comunitari. Senza grandi giri di parole Ravasio ha ricordato che le previsioni Cee sulle performance dell'economia italiana nel 1992 confermano «il non raggiungimento degli obiettivi indicati dal governo nella relazione previsionale e programmatica», ma 1- Italia, ha aggiunto, può ancora raggiungere i criteri fissati a Maastricht se adotterà una «seria e credibile» politica di risanamento della finanza pubblica. La situazione non è allegra: «La ripresa è cominciata - ha detto - ma è ancora debole e non estesa a tutti i Paesi. Per questo nel '92 la crescita del pil nei dodici sarà dell' 1,7% e salirà al 2,3 solo nel '93». Bruxelles prevede inoltre che l'Italia, in base alle misure adottate fino a oggi, chiuderà il '92 con un'inflazione al 5,2% (contro l'obiettivo del 4,5), una crescita del pil dell' 1,5% (era il 2,5 secondo le stime del governo del settembre 1991 ) e un deficit di bilancio pari al 9,9% del pil (contro l'8,3 indicato dal governo per il fabbisogno di cassa). Sono anche queste le cifre dure attorno a cui ruoterà la relazione del nuovo presidente della Confindustria. Oltre naturalmente al costo-lavoro, al¬ la «questione morale», alle riforme istituzionali. Abete, che ieri è stato votato dal 97,18% dei 500 delegati presenti all'assemblea, sarà affiancato nel suo mandato da tre vice: Carlo Callieri, Luigi Orlando e Giampiero Pesenti. Sempre ieri sono stati eletti anche i consiglieri incaricati: Claudio Cavazza (rapporti con le altre organizzazioni imprenditoriali), Giancarlo Lombardi (scuola, formazione e ricerca), Ettore Massiglia (sviluppo associativo), Antonio Mauri (Mezzogiorno) e Paolo Passanti (centro studi). Stamane, prima della cerimonia di «investitura», la giunta confindustriale rinnoverà il consiglio direttivo. Escluse sorprese dell'ultima ora, Abete proporrà due candidati: Carlo Sama, amministratore delegato della Montedison e Pietro Marzotto, presidente dell'omonima azienda tessile. [r. e. s.] A sinistra Luigi Abete, da oggi nuovo presidente Confindustria Sopra, il direttore generale Innocenzo Cipolletta

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