Nicholson, la seduzione

Nicholson, la seduzione Sarà Hoffa, il sindacalista ucciso dalla mafia. Intanto la sua ex, Anjelica Huston, si è sposata Nicholson, la seduzione Un nuovo film, due figli piccoli LOS ANGELES. L'attaccatura dei capelli indietreggia sempre più, il sorriso è quello di un vecchio marpione, la pancia si allarga inesorabilmente. Ma a 53 anni Jack Nicholson tiene ben saldo in pugno lo scettro di Hollywood, e la sua fama di seduttore è appena appena appannata dal fatto che ha avuto un secondo bimbo dalla sua compagna, Rebecca Broussard. «Questa storia della mezza età è diventata una follia collettiva - si ribella alle interviste indiscrete -. E' un falso problema: valgo più io o quanto peso?». Nicholson ha una figlia di 26 anni, Jennifer, da un breve matrimonio che risale agli Anni 60. Con la Broussard hanno già una bambina di un anno e mezzo. Questa sua nuova immagine di padre e marito felice non è affatto piaciuta all'ex fidanzata Anjelica Huston (stavano insieme da 17 anni), che seppe della prima gravidanza della Broussard dai giornali e da quella volta non gli ha più parlato. Lui non se ne cura: è il ritratto vivente della soddisfazione. Molto pagato e molto ammirato, è sicuramente in cima alla scala hollywoodiana. Non fa mistero della sua soddisfazione e non c'è ironia nella sua voce quando dice: «Devo essere uno degli uomini più felici del mondo». Trentasette anni passati sotto i riflettori. Anni in cui gli altri autori hanno dovuto arrabattarsi fra botteghini: ma lui sembra immune al tempo e alle mode. Raramente fa film per le masse, ma quando ne fa (come in «Batman» del 1989) la sua abilità è irresistibile. «Non sono mai stato obbligato a fare un film - spiega al Sunday Times -; le mie scelte sono le mie scelte. I film normalmente sono dominati dai registi: così se il film mi interessa cerco di prendere parte il più attivamente possibile». Eppure il suo (regia e interpretazione) «Il grande inganno», dell'anno scorso, séguito di «Chinatown» di Polanski, è stato un mezzo insuccesso. Nicholson non sembra particolarmente scosso: «Agli americani piac¬ ciono solo i film per bambini -. dice -. Se si fa un film di citazioni come il mio, tutti dicono che è troppo intricato e incomprensibile. Non è che io disprezzi il pubblico. Dico solo che non si deve pensare al pubblico, almeno non solo; una volta fatto un film, resta lì per sempre. La gente può dire quel che vuole, ma bisogna prima di tutto essere soddisfatti di se stessi». La ricchezza e la celebrità di Nicholson sono proporzionali alla sua povertà e sfortuna quando approdò per la prima volta a Hollywood, a 17 anni, perché la sorella l'aveva cacciato di casa. «Ci sono arrivato a piedi, a Hollywood. Con tre dollari in tasca e le vesciche ai piedi». Diventare una star è sempre stata la sua massima ambizione: ammette senza problemi che voleva fin da piccolo soldi e potere. «La celebrità mi diverte - dice al Sunday Times -. Volevo essere una star perché è l'unico modo per avere indipendenza, per non essere angosciati, mentre si sta girando un film, di quando si potrà fare il prossimo». In questi giorni Nicholson, capelli imbrillantinati e naso rincagnato, assomiglia in maniera impressionante a Jimmy Hoffa, «pare quasi un sosia»: lo dicono gli abitanti di Detroit che, in questi giorni, assistono alle riprese in città del film della 20th Century Fox «Hoffa», diretto dall'attore Danny De Vito che torna così alla regia. E' la storia di James Biddle Hoffa, una delle personalità americane più controverse e sinistre. Orfano di padre, crebbe a Detroit e diventò poi leader dei Teamsters, il più grande e importante sindacato americano, tra i più potenti al mondo. Fu visto l'ultima volta il 30 luglio '75: salì su mia limousine in un centro commerciale alla periferia di Detroit, e da allora s'è persa ogni sua traccia. Si ritiene sia stato ucciso dalla mafia, qualcuno pensa sia poi finito nel cemento del Giants Stadium del New Jersey. Nicholson fa intanto sapere che al termine delle riprese andrà in vacanza per due anni. [s. n.] Jack Nicholson e Anjelica Huston ai tempi del loro amore

Luoghi citati: Detroit, Hollywood, Los Angeles, New Jersey