Elisabetta commossa: che atrocità di Foto Ansa

Elisabetta commossa: che atrocità Elisabetta commossa: che atrocità La regina ha voluto fermarsi o dell'agguato PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Protetti da un eccezionale dispositivo di sicurezza, Elisabetta d'Inghilterra e il principe Filippo alle 14,56 di ieri hanno reso omaggio a Giovanni Falcone e alle altre vittime della strage di sabato sull'autostrada «A 29», aio chilometri da Palermo. E' un'ulteriore conferma dell'enorme impressione, dello scalpore suscitati nel mondo dal nuovo crimine della mafia. In transito a Palermo diretti a Malta con lo yacht reale «Britannia», che da lunedì li attendeva ancorato a Palermo, Elisabetta e Filippo avrebbero potuto evitare di percorrere quel tratto dell'autostrada dopo essere atterrati alle 14,30 a Punta Raisi da un Bae della Royal Fleet. Anziché dirigersi in città lungo la vecchia strada statale 113, essi hanno preferito passare dal punto in cui la potente esplosione ha divelto 50 metri dell'autostrada nelle due corsie, creando un'ampia voragine profonda oltre 6 metri. Su una Lancia «Thema» chiara metallizzata, con il corteo che comprendeva anche un'ambulanza della polizia italiana con un centro mobile di rianimazione, la regina e il consorte inoltre avrebbero potuto proseguire, limitandosi a rallentare al momento di superare il piccolo ponte «Baley» in ferro e tavolacci di legno realizzato in tempo record dal Genio militare per permettere almeno il passaggio dei mezzi leggeri. Ma i reali hanno voluto scendere con una modifica, per quanto prevedibile, al programma. Si è dunque trattato di una scelta precisa contro la quale invano si erano pronunciati numerosi fra gli addetti ai servizi di sicurezza di Buckingham Palace. I reali hanno voluto compiere questo gesto di solidarietà e di amicizia, anche se la loro permanenza sul luogo dell'eccidio è stata di 2 minuti in tutto. La regina e il principe, seguiti dall'ambasciatore Stephen Egerton, dal console generale a Napoli Ronald Harrison e dal prefetto di Palermo Mario Iovine (la «Thema» è stata messa a disposizione dal governo italiano) hanno avuto spiegati i particolari dell'agguato. La regina, con un'espressione rattristata, ha ab¬ bassato leggermente il capo, appena l'accenno di un inchino, verso una corona di fiori con il tricolore italiano lasciata 24 ore prima, pressappoco alla stessa ora, dal nuovo Capo dello Stato. A Oscar Luigi Scalfaro in precedenza Elisabetta aveva inviato un brevissimo ma sentito messaggio: «Sono stata profondamente colpita - ha scritto - dall'atrocità che ha causato la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie e degli agenti della scorta. Le sarei grata se potesse trasmettere, prima del mio arrivo a Palermo, il mio cordoglio ai familiari delle vittime e ai feriti. Invio le mie condoglianze a lei, al popolo italiano e in particolare ai siciliani in questo tragico momento». Fra gli elicotteri che sorvolavano la città, migliaia di poliziotti, carabinieri, guardie di Finanza, vigili urbani, con il seguito di 17 persone, Elisabetta e Filippo salutando la folla che faceva ala hanno quindi raggiunto il porto alle 15,17 per salpare con il Britannia poco meno di mezz'ora dopo, esattamente 28 minuti. Giusto il tempo per brevi convenevoli con le autorità regionali, provinciali e comunali e con la colonia britannica di Palermo e per sentirsi salutare con 21 salve di cannone dalla fregata britannica «Bettleaxe» di scorta al Britannia che, varato da 39 anni, rimane uno dei più eleganti e confortevoli panfili del mondo. Il panfilo e la fregata sono stati scortati dalla nostra fregata lanciamissili «Perseo». Elisabetta indossava uno dei suoi cappellini rossi, una giacca rossa con la gonna blu plissettata. Filippo d'Edimburgo, sempre impeccabile, un àbito grigio. Domenica i reali d'Inghilterra ripasseranno da Palermo, finito il loro breve soggiorno a Malta dove sono attesi questa mattina. Percorreranno l'itinerario inverso con una nuova mobilitazione dei servizi di sicurezza a terra e con elicotteri. Perché non sono andati a Malta direttamente in aereo visto che, essendo così celere, questo loro viaggio per mare non può certo esser considerato una crociera? Forse dopo Ustica il cielo del Mediterraneo non è stato ritenuto sicuro. E quello di Malta poi è lo stesso cielo della Libia. Antonio Ravidà Ha anche inviato un breve messaggio a Scalfaro «Sono vicina ai familiari delle vittime» o La regina Elisabetta e il principe Filippo sul luogo della strage e mentre parlano con il prefetto di Palermo Mario Iovine [foto ansa]