Sacchi: scopro l'America e torno di Marco Ansaldo

Sacchi: scopro l'America e torno Oggi la Na2ionale parte per il quadrangolare in Usa con Portogallo ed Eire Sacchi: scopro l'America e torno Eranio si blocca, arriva Venturin ROMA DAL NOSTRO INVIATO Con l'aggiunta di Venturin, che si aggrega al gruppo per sostituire Eranio, fermato da una contrattura, gli azzurri partono oggi per gli Stati Uniti dove li attende un torneo prebalneare con il Portogallo, l'Eire e la squadra yankee. Diciamolo subito: non sarà una gran cosa. Mentre gli otto Paesi più forti d'Europa si apprestano a giocarsi il titolo continentale, a noi tocca infatti una tournée che puzza di viaggio promozionale per la prossima Coppa del Mondo e per le ambizioni di Matarrese. Da un gruppo svuotato di energie e falcidiato dalle defezioni è difficile aspettarsi di più, anche se Sacchi è obbligato a crederlo. «Si dice che in questo periodo dell'anno i calciatori pensano alle spiagge. Se mi accorgerò che succede ne chiamerò altri». Questo per il et è l'ultimo esperimento. La Nazionale sotto le sue cure ò passata dal club esclusivo delle gestioni Bearzot e Vicini ad una specie di saloon in cui si entra a tutte le ore del giorno e della notte. Forse c'era da aspettarselo perché nel Milan Sacchi ha sempre incentivato l'abbondanza di uomini e non si vede perché avrebbe dovuto cambiare in Nazionale, dove non bisogna comprare i giocatori, li si chiama e basta. Ma l'impressione è che a cento giorni dal debutto nelle qualificazioni mondiali contro la Svizzera, Sacchi avrebbe voluto affrontare questa tournée con la pattuglia dei soliti noti che avrebbero confermato la fisionomia della nuova Italia. Non c'è riuscito per la concomitanza con la finale dell'Europeo Under 21 e perché, a giugno, i reduci del campionato vogliono risistemarsi dagli acciacchi invece di spremersi in un torneo in terre lontane. E' un altro ostacolo che Sacchi si è trovato tra i piedi in un'esperienza che in otto mesi s'è dimostrata meno collaborativa di quanto fosse nelle promesse di Matarrese. Ora l'Arrigo sostiene che gli sta bene così. «Da quando faccio il et ho scandagliato un bel pezzo del nostro calcio - diceva -. Ho avuto la possibilità di valutare tanti giocatori, anche quelli che in altre situazioni non avrei visto. Sono tranquillo. L'importante è avere una base larga alla quale attingere. In coscienza so di aver guardato tutto quello che c'era e non avrò il rimorso di aver trascurato qualcuno». In effetti con il richiamo di Fusi (ultimo escluso dalla lista dei Mondiali '90), con le convocazioni di Galia, Di Chiara, Signori e Venturin, siamo d'accordo che all'Arrigo non rimane null'altro da scremare. Ma è anche vero che, nei suoi primi discorsi, Sacchi aveva fissato la tournée come una tappa di con¬ ferme e non come l'ennesimo concorso per voci nuove. L'America comunque serve a chiarire alcune cose. Ad esempio la «trombatura» di Berti e soprattutto di Zola, il cui finale di stagione non ha esaltato. «Zola non è affatto escluso dal gruppo - ha spiegato Sacchi -. Io l'ho voluto e l'ho lanciato in azzurro. Però è un giocatore che conosco bene». Al che si potrebbe obiettare che Baresi e Maldini li conosce anche meglio eppure sono qui. In realtà Zola rischia di diventare un problema in una squadra che punterà molto su Baggio e Vialli, la nuova coppia bianconera. «Che Vialli sia della Juve non cambia le cose - ha detto Sacchi -, prima si allenava con uno dei tecnici più colti, Bo- skov, adesso lo farà con Trapattoni che ha grandissima esperienza. Alla Juve Vialli può trovare nuove motivazioni e sarebbe importante anche per noi che fosse contento di questa novità». Come a dire che se il Gianluca funzionerà in bianconero sarà un bene per tutti. E poi c'è Casiraghi, uno dei pochi per cui Sacchi non abbia guardato al rendimento della stagione. «Ma ci sono giocatori per i quali conta cosa hanno fatto nel club e altri per cui conta un po' meno. Casiraghi in Nazionale si è sempre comportato bene»: come a dire che il panorama italiano non gli offre un'alternativa convincente. Per quanto si raschi il barile. Marco Ansaldo II et azzurro Sacchi (sopra) e il neojuventino Vialli (a fianco) fotografati ieri al raduno romano della Nazionale che prenderà parte negli Stati Uniti al torneo Usa Cup '92