Borsano non vende più Lentini

Borsano non vende più Lentini Clamorosa decisione del presidente del Toro di fronte alle pressioni di Milan e Juve Borsano non vende più Lentini A giorni un incontro per ridiscutere l'ingaggio TORINO. Tanto rumore per nulla. Gigi Lentini resta granata. Gliel'ha annunciato Borsano: «Non me la sento proprio di venderti, soprattutto alla Juventus». Il giovanotto ha commentato: «Sono contento». Alla sua soddisfazione si contrappone la perplessità di Graverò, prossimo all'Inter: «L'ultima parola spetta a me, vedremo il da farsi. Vialli ha lasciato la Sampdoria, il sottoscritto può lasciare una maglia indossata sin da ragazzino: è proprio vero che nel calcio le bandiere non esistono più». Ed eccoci al capitolo finale della Lentini story: ricordato che nel pallone non c'è mai nulla di definitivo e nulla è più mobile delle assicurazioni di presidenti e giocatori, la vicenda principale del mercato sembra chiudersi qui. Insieme alla tenzone di Milan e Juventus per accaparrarsi il fantasista o per evitare che dicesse no all'uno e sì all'altra. Al riguardo, voci milanesi vogliono che Galh'ani, il calvo luogotenente di Berlusconi, abbia ancora brigato, ieri, presso il patron del Toro perché il gioiello del vivaio del Filadelfia non diventasse bianconero. In ogni caso la parola «fine» alla storia che ha illuso Trapattoni e Capello e instillato nei tifosi granata feroci propositi sarà scritta solo all'inizio della prossima settimana dopo l'incontro, diciamo così ufficiale, tra le parti: presidente, giocatore e il suo manager, l'avvocato Pasqualin. Tale summit, su cui s'è detto e ipotizzato quasi avesse una valenza storica, non avrebbe alcuna ragione di essere dato che un contratto vincola Lentini al Toro sino al giugno 1995. Però, nel mondo tutto particolare del calcio, anche i contratti hanno scarso valore. In tal modo si discuterà di soldi e garanzie. I soldi sono quelli ai quali il calciatore, fortissimamente voluto da Sua Emittenza e dall'Avvocato, rinuncia rimanendo dov'è, e non si tratta di rinuncia da poco se pensiamo che Milan e Juve gli hanno fatto offerte da mille e una notte, in pratica il raddoppio dell'ingaggio annuale (circa 800 milioni netti) versatogli da Borsano. Oltre al vii denaro bisogna considerare la carriera: Lentini ha detto e ripetuto di voler continuare a vestire il granata ma in una squadra che gli consenta di cogliere la vittoria. Cioè, soddisfazioni morali e materiali al tempo stesso, visto che vincere significa oltretutto intascare lauti premi. Quindi, giocatore e procuratore pretenderanno garanzie sul futuro del Toro. Garanzie già richieste a Borsano dall'idolo della Maratona nell'incontro di ieri. S'è svolto negli uffici della Cima, la holding del presidente. Il patron ha informato Lentini che non si sente di venderlo «tantomeno alla Juventus» e l'ha rassicurato: «Sta tranquillo, giocherai in una squadra di alto livello. Non stiamo sbaraccando, rafforzeremo il Toro». Come era già accaduto 25 anni fa a Pianelli, che in extremis era tornato sui propri passi e aveva rinunciato a vendere Meroni in cambio di ima fortuna, anche Borsano ha fatto retromarcia dopo aver deciso di privarsi del suo gioiello. «Ha capito - confidano alcuni ben introdotti nelle cose toriniste - che avrebbe rovinato tutto il buono fatto in questi tre anni inimicandosi per sempre i tifosi. Tutto questo tiramolla su Lentini, tutte queste voci hanno già frenato la corsa alla prelazione degli abbonamenti. Prima di riprendere la tessera, la maggior parte degli abbonati aspetta chiarezza». Comincerà ad essere fatta a fine settimana, quando dovrebbero essere presentati i nuovi acquisti Aguìlera e Sergio. Sul resto delle manovre di mercato silenzio totale: Vazquez potrebbe finire al Barcellona. Le uniche certezze sono: Benedetti è della Roma, parte pure Bresciani e, come detto, Cravero è in procinto di passare all'Inter. Policano è incodibile, così almeno dichiarò Borsano prima del derby. Resta anche Sordo. La notizia della quasi sicura partenza del capitano non ha suscitato tra la gente del Toro fermenti degni di nota, solo l'osservazione: «Se per salvare Lentini bisogna sacrificare il libero, pazienza. Guai, però, se, in nome del sacrificio prò Lentini, si inaugurano le Grandi Svendite». Da tutti cercato e interrogato, Lentini ha solo detto: «Sono febee delle parole del presidente. Non ho la testa per rilasciare interviste, ricordate che mi aspetta l'operazione». Di ernia inguinale, stamane. Nel pomeriggio, i resti del Toro si ritrovano al Filadelfia. Alla Usta degli assenti s'è aggiunto Vento rin, convocato in azzurro. Commento soddisfatto e venato di polemica di Mondonico: «Un altro granata in Nazionale, e fanno tre. Ci hanno accusati di essere catenacciari: evidentemente a Sacchi sono piaciuti i nostri catenacci». Claudio Giacchino Lentini (foto grande); Bresciani (a sinistra) lascia il posto ad Agullera. Cravero (sotto) potrebbe andare all'Inter cedendo il ruolo di libero a Fusi Sordo (a destra) resta Policano (sin.) dovrebbe restare anche se arriva Sergio. A fianco Benedetti, ormai passato alla Roma; Martin Vazquez (sopra) firmerà per il Barcellona? L'ex genoano Agullera (a fianco) verrà presentato a fine settimana; intanto al Torino piacerebbe avere il jolly Bonaclna dalla Roma

Luoghi citati: Agullera, Barcellona, Filadelfia, Lentini, Torino