LA RAI NON PORTA IL LUTTO

LA RAI NON PORTA IL LUTTO LA RAI NON PORTA IL LUTTO E, incredibile come la Rai, nei momenti più tragici, riesca, con un tempismo senza precedenti, a diffondere nelle case della gente quell'ignoranza diplomata da cui sgorga l'insolente ipocrisia di quei Pasquarelli, che dalle loro stanze di comando sarebbero preposti ad insegnare la buona educazione al Paese. Era appena finito il telegiornale e mentre passava la pubblicità mi ronzavano ancora in testa le apprezzabili parole di Bruno Vespa, quando nel commentare la tragedia del giudice Falcone esprimeva sgomento e, al tempo stesso, stupore per come lo Stato non si rendesse conto che da tempo ormai siamo in guerra e chissà quanti morti ci vorranno ancora prima che se ne accorga. Ebbene, nel bel mezzo di questo momento così angosciante, nel quale il Paese era immerso, neanche il tempo della pausa pubblicitaria, ecco che appare Frizzi con il suo giochino. Ora io non me la prendo con Frizzi. Capisco che forse per lui è ancora troppo presto dire: «Stasera io non vado in onda perché non me la sento di ridere dopo quello che è successo». Ma con quei farisei che ipocritamente bloccano «Samarcanda» mentre dice alcune verità e mandano, invece, con tutto il rispetto per «Scommettiamo che» (a mio parere è l'unico varietà intelligente), in onda una trasmissione allegra e ridanciana proprio nel momento in cui la nazione vuole essere in lutto. Forse non ti sei accorto, Pasquarelli, ma il colpo più duro glielo hai sparato tu al giudice Falcone. E' questa la cultura che bisogna insegnare alla gente? Non dare neanche il tempo di riflettere su tragedie di questa entità? E il tempo per riflettere era quel «lutto» che tu prepotentemente hai strappato alla gente che, quella sera, non ave- Ad ria no Celerità reo CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Bruno Vespa, Falcone, Pasquarelli