Pronto soccorso psichiatria, è polemica

Pronto soccorso psichiatria, è polemica Il direttore del servizio Crosignani al convegno organizzato alla Crt Pronto soccorso psichiatria, è polemica Tanti 700 milioni l'anno, dopo i tagli-Sanità C'erano una volta i malati di mente, e c'erano istituti chiamati manicomio che rappresentavano la soluzione non tanto ai loro problemi quanto a quelli degli altri, famiglia, vicini, società. Con la legge 180, che ha cancellato i manicomi ma non ha guarito i malati, i pazienti sono passati in cura ai servizi pubblici. Due anni fa, alle Usi l'assessorato alla Sanità ha affiancato il servizio di urgenza psichiatrica, una sorta di guardia medica per malati di mente, collegato al 5747 e in funzione 24 ore su 24. Di questa struttura e dei suoi risultati ha parlato ieri il responsabile, professor Crosignani, intervenendo al congresso su «Modelli d'intervento in psichiatria d'urgenza»: il convegno, organizzato dalla clinica psichiatrica dell'Università presso il San Lui¬ gi e dalla Regione, ha raccolto al centro incontri Crt 450 esperti da tutta Europa. La relazione di Crosignani ha suscitato interesse ma anche perplessità, a riprova del fatto che, come in tutta la sanità, la psichiatria non è solo scienza, è pure politica e potere. Il responsabile del servizio ha fornito alcuni dati. Ha detto che nei primi 670 giorni di attività sono state 3197 le richieste di intervento, quasi 5 il giorno. Nel 22 per cento dei casi si trattava di pazienti non ancora in cura, «un vero e proprio pianeta sommerso». Disparati i motivi della chiamata: dall'aggressività all'ansia, dall'etilismo alle crisi deliranti. Per il 20 per cento si è reso necessario il ricovero, mentre il 43 per cento è stato avviato a una terapia specifica. Costo del servizio: 700 milioni l'anno. Questi e altri dati saranno esaminati nei prossimi giorni dall'assessore Maccari, per verificare se l'esistenza del 5747 dei malati di mente sia compatibile con i tagli imposti alla sanità. La psichiatria torinese è divisa. Da un lato ci sono i dubbi di operatori come il professor Pier Mario Furlan: «L'urgenza vera la stanno vivendo i servizi, in perenne attesa di miglioramenti e potenziamenti». E ci sono casi limite come quello dei locali di salute mentale dell'Usi 2, in via Rubino 67: finestre sfondate, armadietti forzati, abbandono e degrado. Dall'altro c'è chi, come il professor Crosignani, pur dichiarandosi disposto a modifiche e revisioni, rivendica il ruolo insostituibile del servizio: «Supplisce alle croniche carenze del pubblico», [g. a. p.]

Persone citate: Crosignani, Maccari, Pier Mario Furlan

Luoghi citati: Europa