Harrison Ford sfida i terroristi

Israele apre il ballo e la Francia lo continua Torna «Torinodanza», dal 14 giugno Israele apre il ballo e la Francia lo continua Numerose le «prime» e le esclusive Un cartellone che accontenta tutti TORINO. La ricetta del perfetto festival di danza? Forse non è stata ancora inventata, ma certamente quando si mettono insieme spettacoli che possano accontentare ogni tipo di pubblico non ci si sbaglia. E' il criterio informatore anche di Torinodanza, il festival organizzato dall'Assessorato per la Cultura di Torino giunto alla sesta edizione e presentato nei giorni scorsi dall'assessore e vicesindaco Marziano Marzano. Un mese di danza, dunque, dal 14 giugno al 14 luglio, diciotto spettacoli per nove compagnie che vanno dal classico più accademico sino alle nuove tendenze americane per passare dalle ultime novità dalla Francia e dal Belgio. Molte le prime nazionali e le esclusive. Innovazioni di quest'anno il concorso di danza destinato agli allievi delle scuole torinesi (i tre premi in denaro e uno stage a Mosca presso la scuola del Balletto del Cremlino verranno consegnati alla serata inaugurale) e il gazebo della Città del Sole, la libreria di via Po che ogni sera di spettacolo metterà in mostra libri di danza all'interno del Parco Rignon dove anche per questa edizione avrà sede il Festival. A Ohad Naharin, nome nuovo della coreografia israeliana, molto atteso, spetta il compito di aprire le danze il 14 con «Perpetuimi», novità creata per il Ballet du Grand Théàtre di Ginevra. Da Ginevra a Londra per un'altra serata contemporanea, il 18 e 19.c'è il London Contemporary Dance Theatre, con brani di coreografi che vanno dal compianto Arnie Zane (compagno dell'americano Bill T. Jones che arriverà a fine festival) agli israeliani Liat Dror e Nir Ben Gal. Con il grande John Neumeier e il suo Balletto di Amburgo, il 23 e 24, eccoci in pieno classico. In programma (è una prima nazionale) il «Requiem» di Mozart creato l'anno scorso per il Festival di Salisburgo che proprio con Neumeier si è aperto per la pil¬ li London Cont mporary ma volta alla danza. Dal Belgio, Paese piccolo ma pieno di fermenti artistici nuovi, arriva la compagnia Ultima Vez di Wim Vandekeybus, il 26 e 27. A testimoniare invece la fervida stagione della nouvelle dance francese fiorita negli anni 80 Torinodanza presenta due nomi grandissimi. Maguy Marin arriva il 29 e 30 giugno con «May B.», sconvolgente balletto sulla vecchiaia, un successo che è sulle scene da dieci anni, ma che a Torino non era mai stato presentato. Altro grande di Francia Jean-Claude Galletta che il 10 e l'I 1 luglio porta la sua molto personale «Legende de Don Juan», balletto creato per l'Expo di Siviglia che dopo Torino andrà al Festival di Avignone e a settembre alla Biennale di Lione che quest'anno appunto è dedicata alla danza spagnola. Ma intanto ecco il balletto di Praga, 2 e 3 luglio, con il classicissimo «Silvia» di Délibes nella versione coreografica di Laszlo Seregi. Come tutti gli anni il festival invita una compagnia italiana, quest'anno tocca a MaggioDanza, la compagnia del comunale di Firenze che arriva, il 6 e 7 luglio, con due brani: un «Divertimento rossiniano» coreografato da Orazio Messina e «Happy Birthday Rossini» dell'americana Karole Armitage che tanto scalpore ha suscitato alla prima fiorentina nell'ambito del Maggio Musicale. Si chiude il 14 e 15 luglio con «L'ultima cena alla capanna dello zio Tom», spettacolo di non sola danza presentato dalla compagnia di Bill T. Jones, portabandiera della nuova danza di impegno politico americana, un lavoro di sconvolgente impatto emotivo, un grido contro l'emarginazione sessuale, il razzismo, un impegno nella lotta all'Aids che è stato possibile portare in Italia grazie alla collaborazione fra Torinodanza e il Festival di Spoleto dove «L'ultima cena» debutta. [se. tr. j li London Contemporary