II vecchio rosolio di «Tg l'Una» e le follie in pillole made in Usa di Alessandra Comazzi

II vecchio rosolio di «Tg l'Una» e le follie in pillole made in Usa r TIVÙ'& TIVÙ' 1 II vecchio rosolio di «Tg l'Una» e le follie in pillole made in Usa LO spettacolo è fatto apposta per continuare, ma a volte esagera. Come nel caso di «Scommettiamo che?». La Rai poteva davero evitarla, questa scelta inopportuna. E detto questo, continuiamo anche noi. Passano gli anni, i costumi cambiano, 1 gusti televisivi pure, ma ci sono trasmissioni che, con qualche piccola variante, resistono nel tempo. Un esempio è «Tg l'Una» di Raduno, chiacchiere con ospiti, filmati e servizi, vezzose sigle animate dai pupazzi di Maria Perego, in onda la domenica, all'ora di pranzo. I conduttori ai alternano, oratocca a Giuseppe Breviglieri. L'altro giorno con lui c'era, dall'altra parte della barricata, intervistata e non intervistatrice, Catherine Spaak, che ha appena terminato il suo ciclo di «Harem». Breviglieri è uno che si documenta, e «rinfaccia» all'ospite di turno, seduto quest'anno su una grande poltrona gialla, frasi dette anche molti anni prima. Il tono è amabile, non provocatorio, lo scopo è mettere a proprio agio l'interlocutore. Il trucco di colloqui come questo è la scelta del personaggio da portare in studio: quando arrivano la Spaak, o Sordi, o la Melato, e conversano tranquillamente, come nel salotto di casa loro, le chiacchiere sono sempre gradevoli, anche moderatamente interessanti, e fanno I l'effetto di un buon digestivo. 1 Sul video c'è posto per tutto, e «Tg l'Una» è un bicchiere di rosolio rassicurante e familiare. Non «fa notizia», ma neppure stanca: una vecchia abitudine che la Rai fa bene a mantenere. La domenica c'è un'altra trasmissione «da tavola»: si intitola «Usa e getta», è realizzata e condotta da Francesca Barzini, va in onda alle 13,30 su Raitre. E' una mezz'ora dedicata all'America minore, l'America di tutti i giorni, raccontata attraverso incursioni nelle piccole tivù private e nei settimanali popolari: con la sua sofisticata erre moscia, la bruna Barzini prova a sollevare un velo sulle marne degli americani, su vizi e virtù quotidiani. Sono curio¬ sità, certo. «Usa e getta» non è un programma di analisi politica o sociale, ma, con la sua informazione in pillole, riesce in poco tempo a dire molte cose. L'altro giorno si è parlato di donne e di stupri: intervenivano pure William Kennedy Smith che affermava di voler diventare un bravo papà e Donald Trump che voleva tirar fuori Tyson di galera, farlo combattere e devolvere il ricavato del match alle vittime degli stupri; c'era il video che le televisioni trasmettono per convincere i bambini vittime di molestie sessuali a non avere paura e a far denuncia, c'era il parere della polizia. Si è parlato del candidato emergente Perot, della frequenza dei traslochi e dei problemi che ne derivano, della tivù che insegna a leggere, del futuro predetto al telefono, delle notizie date dai settimanali popolari, i tabloid: «Donna partorisce in una mongolfiera»; «Coppia guarda ininterrottamente la tivù per 39 anni senza uscire di casa»; «Madre suicida per donare il cuore alla figlia»; «Guru indiano vi insegnerà a volare»; «Una scimmia fa l'architetto di giardini»; «Donna guarda tre volte al giorno il film "Tutti insieme appassionatamente"»; «H chirurgo più bravo del mondo è cieco». Un collage, insomma, che si può usare e gettare. Oppure conservare. Alessandra Comazzi

Luoghi citati: America, Usa