«Critici, non nominate Dostoevskij invano» di Pierluigi BattistaLuca Doninelli
«Critici, non nominate Dostoevskij invano» Grazia Cherchi sull'Unità accusa Fofì e Pampaloni: troppo entusiasti sul giovane Doninelli «Critici, non nominate Dostoevskij invano» // recensore del Giornale: «Basta con i nipotini di Gadda» —jl ROMA 7 finalmente nato il nuovo Dostoevskij? Si chiama Luca Doninelli, anni 136, cattolico lombardo, ex insegnante, il nuovo scrittore destinato a riscattare la giovane letteratura italiana dalla sua mortificante mediocrità? Sul supplemento libri dell' Unità neo-veltroniana Grazia Cherchi, «cronista cultural-letteraria» come si autodefinisce, scaraventa secchiate d'acqua gelida sugli entusiasmi di Geno Pampaloni e Goffredo Fofi, i due critici che hanno salutato in Doninelli la nuova rivelazione della narrativa italiana. Il nuovo Dostoevskij? Ma può essere paragonato al grande scrittore russo, protesta Cherchi, un narratore che racconta le sue storie con «una scrittura sciatta, grigia e artificiosa», per di più «con non poche cadute stilistiche»? Lettore severo ed esigente, stavolta Pampaloni aveva abbandonato la sua consuèta cautela. «Mi arrischio a dire che con Luca Doninelli abbiamo trovato un narratore autentico che si lascia alle spalle i più dei suoi coetanei», aveva scritto sul Giornale nuovo recensendo La revoca, il secondo romanzo dello scrittore, edito da Garzanti. Una promozione in grande stile per il giovane narratore: «Dopo tanti, e anche apprezzabili, nipotini di Joyce e Gadda, ricompare uno scrittore fedele di Landolfi e di Dostoevskij». Ma a Grazia Cherchi tutto queir «osannare» Doninelli proprio non va giù. Intanto, chissà dove saranno mai «tutti questi nipotini» di Gadda e Joyce: «Devo essermi distratta un po'». E poi non è un'autentica esagerazione paragonare La revoca a Delitto e castigo'} Ma l'amarezza della «cronista cultural-letteraria» finisce per esacerbarsi quando all'«osanna» di PampaIoni si associa persino Goffredo Fofi, compagno d'avventure al tempo dei Quaderni Piacentini. Pampaloni aveva scritto che nel romanzo di Doninelli è possibile scorgere anche «una qualità introvabile dai tempi del giovane Moravia»? Fori fornisce un quadro ancor più' ramificato delle ascendenze doninelliane, e alla venerabile terna di Pampaloni affianca «la tradizione del cattolicesimo francese più aggressivamente spieiata, da Bloy a Bernanos a certo Bresson», fino al «primo Mauriac e il primo Green». r t «Trovo le lodi tributate dai due critici francamente eccessive», scrive stupefatta la Cherchi. Fofi sostiene che Doninelli scrive «straordinariamente bene». Non è vero, insorge la sua ex sodale di Quaderni Piacentini, che accusa Doninelli di una «non ancora raggiunta maturità psicologica». «Credo che Grazia Cherchi sia caduta in un equivoco», replica Geno Pampaloni, «evocando Dostoevskij non intendevo stabilire un paragone, ma mettere in luce uno dei modelli di Doninelli. Il che mi pare cosa molto diversa. Volevo insomma sottolineare che sta finendo l'epoca dei nipotini di Gadda, eretici e beffardi, e che un giovane scrittore riprende a modello lo stesso scrittore, Dostoevskij, cui si ispirava il giovane Moravia». La Cherchi è tutt'altro che convinta. Tanto che, accanto alle perplessità letterarie, apre un secondo fronte polemico con il Doninelli «critico letterario». Sul Sabato, scrive l'accusat rice, l'autore della Revoca si sarebbe infatti permesso di stroncare Nottetempo casa per casa di Vincenzo Consolo, il libro che da molti viene indicato come il probabile vincitore del prossimo Premio Strega. Caso vuole, però, che anche il romanzo osannato da Pampaloni sia in gara per lo Strega. «Decenza avrebbe voluto», è il commento severo della Cherchi, «che Doninelli se ne stesse zitto». «Purtroppo quando ho scritto quella recensione ancora non sapevo che anche il mio libro sarebbe entrato in gara per il premio», replica Doninelli. Ma l'autore, «per un'elementare questione di eleganza», non intende entrare nel merito dei giudizi più propriamente letterari della Cherchi. «Il mio libro è uscito tardi e tardi l'editore ha deciso di inserirlo nello Strega. Non avrei mai avuto il cattivo gusto di pronunciarmi su un libro concorrente. Né su quello di Consolo. E nemmeno su quello, da me positivamente recensito, di Salvatore Mannuzzu, anch'esso in lizza per il premio Strega». Pierluigi Battista L'attacco allo scrittore cattolico: «Sul Sabato ha stroncato i suoi rivali alpremio Strega». Lui replica: «Non ero ancora candidato» Geno Pampaloni attaccato su L'Unità da Maria Grazia Cherchi (a lato) Sotto il titolo: Luca Doninelli lo scrittore della controversia
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