Morta per snellire le gambe

Morta per snellire le gambe Roma, la donna doveva sottoporsi a un intervento che riduce la cellulite Morta per snellire le gambe Uccisa a 32 anni dai farmaci della preanestesia ROMA. Si può morire anche per diventare più belli. Non è una novità ma un'eventualità che purtroppo continua a trasformarsi in tragedia. L'ultima vittima della bellezza ad ogni costo si è spenta sabato mattina all'ospedale di Tivoli. Si chiamava Laura Volpe ed era nata 32 anni fa in provincia di Roma. Quella mattina doveva sottoporsi ad un intervento di liposuzione in un ambulatorio privato di Tivoli ma i farmaci iniettati per la preanestesia le sono stati fatali. Laura Volpe era stata una bella ragazza ma dopo il matrimonio la cellulite e qualche chilo di grasso in più le avevano appesantito i fianchi e le gambe, facendola sentire «diversa». Da qualche anno accarezzava perciò il sogno di moltissime donne: correggere quel capriccio della natura con l'aiuto della medicina. Difficile stabilire l'origine di quel suadente messag¬ gio: da anni la tv del pomeriggio e i giornali femminili suonano il tam tam della bellezza con ritmo ossessivo, che coinvolge soprattutto le persone più semplici. «La liposuzione è un intervento sicuro, non c'è da aver paura - sussurrano le sirene -. Basta un'anestesia locale e dopo mezz'ora si torna a casa più sani e soprattutto più belli». Anche per laura Volpe avrebbe dovuto essere così. Ma dentro di lei qualche dubbio, o qualche timore, doveva essere rimasto. Sabato mattina, quando arriva nell'ambulatorio privato di Tivoli, appare molto agitata e nervosa. L'anestesista che assiste il medico negli interventi di liposuzione le somministra un calmante e quindi valium e atropina. Sono farmaci che di solito l'organismo tollera molto bene. Ma per Laura Volpe è un tragico incontro: si sente subito male e in pochi attimi perde conoscenza. L'ambulatorio non è attrezzato per fronteggiare emergenze di questo tipo. L'anestesista intuba la donna, per facilitare la respirazione, e le pratica il massaggio cardiaco. Ma le sue condizioni peggiorano rapidamente. Dall'ospedale di Tivoli arriva un'ambulanza attrezzata per la rianimazione e il massaggio cardiaco continua. Ma l'attività del cuore diventa sempre più tenue, il battito è anomalo, la respirazione si affievolisce e la pupilla ormai spenta denuncia un danno cerebrale sempre più evidente. Pochi minuti dopo è la fine. Toccherà alla magistratura, che ha immediatamente aperto un'inchiesta, stabilire se la morte è dovuta ad uno choc anafilattico, che sopravviene in seguito alle reazioni determinate dall'intolleranza ai farmaci iniettati, oppure ad altre cause. Bruno G hi baudi

Persone citate: Laura Volpe, Volpe

Luoghi citati: Roma, Tivoli