«Il sacerdozio è anche femmina»

«Il sacerdozio è anche femmina» I problemi teologici gelano l'incontro tra l'arcivescovo di Canterbury e il Papa «Il sacerdozio è anche femmina» Li 69% degli irlandesi favorevole al matrimonio dei preti Lo scrittore cattolico Lodge sul Times: lasciateli sposare CITTA' DEL VATICANO. Cordialità, ma non calore nell'incontro - il primo - fra Giovanni Paolo II e l'arcivescovo di Canterbury, a capo della Chiesa anglicana dal 1991. George Léonard Carey ha invitato Papa Wojtyla a recarsi in Gran Bretagna. Il Pontefice c'è stato nella primavera del 1982, mentre incombeva la guerra per le Falklands. «Mi piacerebbe che venisse - ha detto l'arcivescovo ma non ha fatto promesse». E ha fatto capire che se Giovanni Paolo II tornerà, questo dipenderà «dallo sviluppo delle nostre relazioni personali, e dal progresso che faremo in campo ecumenico». Il controllo della nascite, l'argomento che aveva arroventato la vigilia, con l'appello di Carey ai cattolici a modificare la loro posizione ideologica sulla contraccezione artificiale, non è stato toccato durante i dieci mi- miti di colloquio ristretto, e nella successiva mezz'ora di incontro a delegazioni allargate. «Sarebbe stato impoverire il senso dell'incontro», è stato il commento di entrambe le parti. Ma di altri due temi «sensibili» si è parlato, eccome. Il primo è delicato per gli anglicani. L'ex Sant'Uffizio, nell'autunno scorso, ha dato pollice verso a vent'anni di dialogo teologico fra cattolici e anglicani, negando che si potesse affermare un «accordo sostanziale» su alcuni importanti punti di fede fra le due confessioni. Gli anglicani l'hanno presa male. Ieri Giovanni Paolo II ha riassicurato Carey che «questo giudizio non va interpretato come un'interruzione del dialogo», ma piuttosto come una «pietra miliare» e uno «stimolo» a risolvere le differenze teologiche. E poi, naturalmente, si è par¬ lato di donne: donne sacerdote, ammesse dagli anglicani a ricevere i sacri ordini, con disappunto della Chiesa di Roma. E qui naturalmente il dialogo è consistito soprattutto nel riaffermare le rispettive posizioni; fra l'altro Carey, a differenza del suo predecessore, è favorevole alla presenza femminile all'altare. «E' uno sviluppo possibile e corretto della dottrina del Ministero ordinato», ha detto l'arcivescovo. Il Papa ha risposto con le parole di Robert Runcie, ex arcivescovo di Canterbury: «L'ordinazione femminile costituisce un grave ostacolo all'intero processo di riconciliazione cattolico-anglicana». Carey comunque ha detto che si è trattato di «un incontro incoraggiante, oltre le aspettati-, ve». Ha presentato al Pontefice sua moglie, Eileen, che indossava una sobria giacca nera su una gonna bordeaux a fiori, e un cappellino nero. E poi c'è stato lo scambio dei doni, copie del Vangelo (Codex Vaticanus 39) e del «Libro delle ore» a carattere ecumenico. Ma il probema dell'ordinazione delle donne, e del matrimonio dei preti viene evidentemente percepito con sensibilità molto diversa a Roma o nel mondo anglosassone. Il «Times» di Londra ospita un lungo intervento dello scrittore cattolico David Lodge, dal titolo significativo: «Perché un mondo con il sesso nel cervello diventa un purgatorio per i preti. Il celibato è una situazione più difficile di una volta». E dall'Irlanda, ancora sotto choc per il caso del vescovo Eamon Casey, ecco i risultati inattesi di un sondaggio: il 69% dei cattolici della Repubblica crede che ai preti dovrebbe essere permesso il matrimonio, e il 60% è a favore dell'ordinazione delle donne. E' una sorpresa di non poco conto, in quella che era considerata una delle roccaforti del cattolicesimo tradizionale in Europa. E valori analoghi valgono anche in tema di divorzio e di contraccezione. Marco Tossiti George Carey, arcivescovo di Canterbury, a capo della Chiesa anglicana dal 1991 [foto api

Persone citate: David Lodge, Eamon Casey, George Carey, George Léonard Carey, Giovanni Paolo Ii, Lodge, Papa Wojtyla, Robert Runcie

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Europa, Gran Bretagna, Irlanda, Londra, Roma