IL VIDEO FRULLA LETTORI di Nico Orengo

IL VIDEO FRULLA LETTORI IL VIDEO FRULLA LETTORI S U libri e tivù molte le parole in questi giorni di Salone. So Angelo Guglielmi riconferma Babele chiede di pensare ai «non lettori», Aldo Grasso dice che i migliori programmi televisivi sono qualitativamente superiori ai top tcn dei libri in classifica e che i «libri dei comici» sono briciole date all'editoria e la maggior parte degli scrittori italiani dei «Marzullo inconsapevoli». Augias risponde che la tivù è un mezzo, Guglielmi dice che è un linguaggio e i libri, che non sono canzoni, non devono diventare un pretesto. Se potesse ne farebbe parlare nei telegiornali. Gianni Ferrari è contrario all'idea da vecchi «Quaderni Piacentini» sui libri da leggere e non leggere, rispolverata da Gnocchi, gli pare «stupida e vecchia». Grasso vorrebbe che le trasmissioni sui libri fossero più sorridenti, raccontassero il «divertente mondo dell'editoria». Furio Colombo ricorda che in America trasmissioni sui libri sono impensabili. Guglielmi ricorda quanto la cultura italiana sia refrattaria alle cose, contraria alla narratività, alla discorsività, quanto ami le idee. E dunque difficile da rendere in linguaggio d'immagini. Difficile da rendere anche nella sua quotidianità di «lavoro culturale» se la trasmissione di Gene Gnocchi sembra sia stata stoppata prima di nascere perché non gradita da Mondadori e dai suoi scrittori di successo. Non sembrano esserci molte strade per dare al libro più fiato: c'è l'ambita recensione critica sui giornali, c'è il tam-tam fra i lettori. E c'è lei, la tivù. Ma la tivù ha gli occhi per entrare fra le righe di un libro o può solo girargli attorno? ]] metodo Babele è quello più vicino alla rivista letteraria. Il metodo Gnocchi e ora Gianni Ippoliti, anche lui con una idea pronta di trasmissione sui libri, quello della velocità trasgressiva. Gnocchi è più vicino a ciò che desidera Grasso, Ippoliti a quanto immagina Guglielmi. Gnocchi potrebbe leggere il catalogo Einaudi con Berlusconi e vedere l'effetto che gli fa. Ippoliti potrebbe, da presentatore elettronico, frullare pagine e autori per trasformarli in immagini televisive. Potrebbero diventare affascinanti, seduttivc. Certo per un pubblico di «non lettori» che c'è e che ancora non sappiamo distinguere. Nico Orengo

Luoghi citati: America