Platone meglio degli Swatch E Mondadori offende i librai

Platone meglio degli Swatch E Mondadori offende i librai Al Salone folla da rock ma nel ricordo di Falcone Platone meglio degli Swatch E Mondadori offende i librai mi TORINO ili RENTAMILA persone soli lo ieri (87 mila in 4 giorI ni). Un fiume da concerto JÈl I rock per i vialetti del Salone. Il pubblico oscillava da un convegno all'altro. Generazioni a confronto. Stili di lettura. Educazioni televisive contrapposte. Fumettari. Avanzisti. Decresconziani. Vietato pentirsi: chi riusciva a infilarsi in una sala non poteva più cercare di assistere al convegno accanto. Parlavano le superstar del Salone: Rokko Smitherson «reggista de paura» con le sue poesie civili, la banda di Comix con Guccini, Syusy Blady, Disegni & Caviglia. De Crescenzo ha effettuato un sopralluogo mattiniero nella sala del convegno. Ha anche fatto aggiungere col pennarello il suo nome al menù conferenziere della giornata. Leggermente offeso: «Se non scrivete che parlo, la gente che passa di qui come fa a saperlo?». Era accompagnato da Pazzaglia, nel ruolo «del discepolo cretino che deve interrogare il maestro-filosofo». «Vede - confessa - se scrivessi Bellavista contro la Lega Nord farei un bestseller. Ma è troppo facile. Io preferisco dare consigli per l'acquisto dei classici». Al suo pubblico: «Voglio far scoprire quanto sono belli gli autori latini e greci. Vorrei che tutti voi andaste a far la fila per comprare Platone o Luciano, come fate per gli Swatch». Boati di applausi. E Pazzaglia: «Guarda che non sono per Socrate». Arrivavano dalla sala accanto dove Rokko leggeva i suoi versi dedicati a Cossiga. Traduzioni. La folla è arrivata anche in un convegno che si supponeva più rivolto agli specialisti, come quello sulla traduzione, organizzato in una sala piccola dalla Siae. Pubblico e oratori hanno dovuto spostarsi. Segno che il lavoro faticoso e sotterraneo del traduttore interessa. In Italia il 25% dei libri pubblicati è frutto di traduzioni (dati Istat). Sulle gioie (poche) e i dolori (tanti) di queste formichine editoriali hanno parlato da Vlad a Rolando a Alighiero Chiusano. Magda Olivetti, fondatrice della prima scuola per traduttori, ha regalato speranza: «In Italia, a differenza di altri Paesi europei come la Francia, il traduttore non è ancora stato elevato al rango di autore. Ma esiste una legge che lo prevede, e presto o tardi verrà applicata». Per chi passa le notti a decrittare romanzi stranieri (sembra che Fernanda Pivano abbia impiegato tre mesi per tradurre 27 pagine di Faulkner; e non è un'eccezione) ci sono soluzioni. Si pensa a uno stipendio mensile, esistono fondi Cee e del ministero dei Beni Culturali per incentivare la traduzione tutti da sfruttare (che raramente vengono richiesti e finiscono così al Terzo Mondo), il diritto d'autore è a portata di mano. Troppi libri in Italia? Se lo domandavano Vigini, Polillo, Portinari, Leonardo Mondadori. Vigini, gran vestale della nostra editoria, ha sciorinato cifre impressionanti. Oltre 100 libri al giorno. Quest'anno ci saranno 200 nuovi editori. Più c'è crisi, più aumentano i titoli, sperando che dalla quantità arrivi il bestseller. Non lasciatevi impressionare: Francia e Spagna pubblicano più di noi (in proporzione). Leonardo Mondadori è stato invece drastico, con i colleghi editori, con la qualità dei romanzi ma soprattutto con i venditori: «Oltre 100 novità al giorno sono troppe per uno spazio medio espositivo di 68 metri quadrati. O si riducono i libri o si ingrandiscono le librerie. Qui la Mondadori ha incrementato del 30% le vendite. Mentre in libreria si stenta a portare la gente. Qualcosa non funziona. Forse i librai devono migliorare la loro professionalità». Un gruppo di librai in sala si è alzato per protesta. Commemorazione. Guido Accornero ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare Falcone. Lo stand di e/o ha ricordato il magistrato con una striscia di carta nera appesa. La gente sfogliava e comprava Cose di cosa nostra, il libro che Falcone aveva scritto per Rizzoli. Scrittori. Aldo Busi, nell'aper¬ to spazio incontri, ha commemorato a modo suo l'attentato di Palermo. Poi ha mitragliato colleghi, editori, recensori, da Biagi a Eco («uno che è preside del Dams, dovrebbe essere messo in galera»). «Sono il Di Pietro della letteratura - ha detto, in maniche di camicia bianca -. Scrivo contro tutte le meschinerie, vigliaccherie, tangenti culturali della nostra epoca. Non mi importa che voi mi leggiate o no, io scrivo per durare 3000 anni, per denunciare le schifezza del nostro mondo». Parla delle difficoltà dei giovani, sospesi tra «pere» e apatia. Ma è amato soprattutto dalle signore che hanno superato la mezza età. I ragazzi lo ascoltano a spot. «Peccato che sia vestito» dice uno del pubblico. Poi il comizio viene interrotto, deve lasciare il posto a Vassalli. Busi si lamenta un po', ma cede disciplinatamente la sedia al collega. Gino & Michele, all'incontro sulle formiche, portano in pubblico «per la prima volta a Torino» Matteo Molinari, coautore a tutti gli effetti del fortunato bestseller (le due edizioni hanno superato il milione di copie). «Matteo Molinari esiste, ma non fatelo parlare troppo perché è ancora giovane e potrebbe esaltare troppo il suo Io. Sa l'inglese e cerca le battute sui libri stranieri». Gino & Michele, vi incazzate? «Siamo costernati. Ci vergognavamo un po' di fare un libro copiando battute degli altri. Ma fino a quando non verremo travolti continueremo. Aspettatevi le Formiche IH». Furtometro. Le preferenze del weekend vanno all'umorismo. Rizzoli segnala Le nuove storielle ebraiche. Dalla Bompiani sparisce il kamasutra demenziale illustrato di Stano Kochan, Le posizioni diaboliche. Sparisce anche II peggio delle barzellette stupide e cattive di Bianche Knott e Lorena Paladino (Sonzogno). Da Mondadori s'invola Lìtitimo comunista di Ferrini. Theoria segnala Le lettere della Austen, Feltrinelli i libri della Gordimer. Brano Ventavo!! De Crescenzo sponsor dei classici Sotto, da sinistra: Leonardo Mondadori e Aldo Busi