Sette giorni per non affondare

Sette giorni per non affondare Arriva la «mini-stangata», la Confìndustria riparte, Ciampi prepara il suo appello Sette giorni per non affondare Riflettori puntati sull'emergenza economica ROMA. Si apre una settimana cruciale per l'economia che potrebbe portare una salutare sferzata capace di smuovere il soffocante letargo sopraggiunto dopo il 5 aprile. A dire il vero ci ha già pensato la Cee, con il suo ultimatum di martedì scorso. Una doccia fredda per ricordare all'Italia di non perdere altro tempo prezioso per frenare il deficit '92 e impedire che sfondi il «tetto» prefissato dei 130 mila miliardi. Dopo un lungo silenzio, il Consiglio dei ministri dovrà decidere il varo di un pacchetto economico anti-deficit (è però molto probabile che l'ultimo atto del governo Andreotti, previsto per oggi, venga rinviato a domani). Ma si preannuncia come un'ennesima «manovrina» che difficilmente porterà nelle casse statali gli almeno 30 mila miliardi necessari per adempiere alle prescrizioni della Cee. Tra i provvedimenti in arrivo la riproposizione dei nuovi estimi catastali, l'aumento dell'Iva dal 19 al 20 per cento, ritocchi fiscali su benzina, sigarette e superalcolici, blocco dell'indebitamento degli enti locali, proroga al 19 giugno del condono tributario nella speranza di raccogliere di più, agevolazioni fiscali per accelerare le privatizzazioni. L'attenzione del mondo economico si sposterà poi all'appuntamento di giovedì, l'assemblea della Confìndustria. Al rendez-vous dell'Eur sarà ufficia- lizzato il passaggio delle consegne tra Sergio Pininfarina e il nuovo presidente Luigi Abete. E sembra scontato l'insediamento nel nuovo direttivo di due volti nuovi come sua Emittenza Silvio Berlusconi e l'amministratore delegato della Ferfin Carlo Sama. Giovedì gli imprenditori cercheranno di valutare la situazione economica del Paese senza dimenticare il contesto europeo con cui deve misurarsi, alla vigilia del negoziato sul costo del lavoro. Una partita che si aprirà il 10 giugno pur senza un interlocutore fondamentale: il nuovo governo. E c'è grande attesa per l'appuntamento di sabato, l'assem¬ blea annuale della Banca d'Italia. «Parlerò il 30 maggio, allora sarò costretto a parlare», ha ripetuto più volte il Governatore Carlo Azeglio Ciampi a chi gli chiedeva in questi ultimi giorni lumi e pareri sull'economia italiana. Sparerà a zero, come fa sistematicamente ogni anno, inascoltato, contro la cattiva gestione della finanza pubblica? Di certo, il governatore non potrà che impartire una nuova lezione di assoluta severità. Disavanzo statale, debito pubblico, inflazione elevata, tassi esosi: sono altrettanti nemici da battere per ricondurre il Paese nella serie A dell'Europa economica. Almeno stavolta, sarà ascoltato? [st. e]

Persone citate: Andreotti, Carlo Azeglio Ciampi, Carlo Sama, Ciampi, Luigi Abete, Sergio Pininfarina, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma