E dal pds semaforo rosso per Spadolini di Fabio Martini

E dal pds semaforo rosso per Spadolini E dal pds semaforo rosso per Spadolini Occhetto abbandona l'Aventino e blocca il leader del Senato ROMA. Alle 10 del mattino Achille Occhetto ha sbarrato la strada a Giovanni Spadolini e alle sette di sera quel no si è trasformato in un nuovo dilemma: votare o no per Oscar Luigi Scalfaro? E' stato quando Ciriaco De Mita ha comunicato alla delegazione del pds che la de aveva scelto Scalfaro. «Il pds ci sta?», ha chiesto De Mita. Occhetto non ha risposto né sì né no, deciderà oggi e non sarà una decisione facile. Il pds può essere determinante e Occhetto lo sa. Ricercatissimo, corteggiatissimo da tutti, per undici giorni di fila il leader della Quercia ha coltivato una tentazione, che era anche uno spauracchio: restare sull'Aventino. Due giorni fa Occhetto l'aveva detto papale papale: «Spezzato l'asse dcpsi, a questo punto possiamo anche non partecipare all'elezione del Capo dello Stato». Una decisione, quella di stamane su Scalfaro, resa ancora più difficile da quello che è accaduto ieri. E' stata la giornata nella quale il pds è entrato due volte in collisione con il cosiddetto «partito trasversale»: con Ciriaco De Mita, grande elettore di Spadolini e col direttore di Repubblica Eugenio Scalfari, definito da Occhetto «un sepolcro imbiancato», anche se a sera è arrivata una smentita dell'ufficio stampa di Botteghe Oscure: «Il segretario del pds ha criticato i giornali che hanno instaurato un collegamento vincolante tra la strage di Palermo e l'elezione del presidente della Repubblica». Ma soprattutto è stata la giornata durante la quale la linea «il Presidente fatevelo da voi» è uscita irrobustita. Du¬ rante la riunione del coordinamento politico le candidature Scalfaro e Spadolini sono cadute sotto i previsti colpi della sinistra di Tortorella e Ingrao, ma ar.rche con l'assenso di Claudio Petruccioli, uno dei più stretti collaboratori di Occhetto. Due le linee a confronto nel coordinamento di ieri. La prima, espressa da Giorgio Napolitano: fino ad oggi - ha detto in sostanza il leader dei riformisti - il pds ha concorso alla caduta di Forlani, alla bocciatura di Vassalli., alla «confusione» del psi, ma ora deve cer¬ care di concorrere, nei limiti del possibile, alla elezione del Capo dello Stato. E i riformisti non hanno nascosto la propria simpatia per Giovanni Spadolini. Ma l'ipotesi Spadolini è caduta quasi subito. Non è piaciuta a Petruccioli, non è piaciuta a Tortorella e neanche a Massimo D'Alema che però, sul resto, ha fatto ragionamento non distante da quello di Napolitano. Alludendo a un candidato come Conso, D'Alema ha detto che il pds avrebbe potuto avere più peso se avesse potuto spendere una disponibilità al governo come contropartita. «Ma questo - ha detto il presidente dei deputati - non era il nostro mandato» e quindi, dato il quadro generale, non sarebbe il caso di scartare a priori una candidatura come quella di Scalfaro. Alla fine, caduto Spadolini sotto il fuoco incrociato della sinistra e di tutto il «centro», è prevalsa la linea attendista di Occhetto: prima scoprano le carte psi e de, poi decideremo noi. Ma al termine della riunione del coordinamento, che faceva emergere una sottile distinzione politica (e non certo personalistica) tra Occhetto e D'Alema, restava una linea d'ombra sul nome di Scalfaro, avversato dalla sinistra e dagli occhettiani «doc», non bocciato da D'Alema e dai riformisti. Soddisfatto della condotta di Occhetto, il comunista Tortorella: «Ha fatto bene il segretario: ma come facciamo dopo quello che è successo a presentare quelle facce imbalsamate? L'unica vera candidatura istituzionale è quella di Nilde lotti, una persona che ha trascorso una vita nelle istituzioni». L'unico momento di allegria in una giornata nervosissima, i grandi elettori del pds l'hanno vissuto poco prima delle 16, quando nel salone della Quercia a Montecitorio è entrato, per sbaglio, Craxi. Accortosi dell'errore, il segretario socialista si è messo a ridere ed è uscito. E ai giornalisti che avevano sgranato gli occhi, Craxi ha sussurrato: «Non sarebbe stato male per voi...». Fabio Martini Il segretario del pds Achille Occhetto

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