la Roma chiama Europa

La Roma chiama Europa volata uefa Se batte il Bari all'Olimpico evita il pericolo dello spareggio La Roma chiama Europa Bianchi chiede l'ultimo sforzo prima di mettersi a riposo per un anno Nella squadra delfuturo troppi attaccanti: via Carnevale o RizzitelliP ROMA. Il campionato si conclude oggi con una volata a tre per aggiudicarsi l'ultimo posto in palio per l'Uefa. Dopo Juventus, Torino e Napoli, c'è la Roma pronta ad agganciarsi. E' in pole position, ha un punto di vantaggio sulla Sampdoria e due sull'Inter. Se la squadra di Bianchi batte il Bari all'Olimpico, i giochi sono fatti. Altrimenti c'è la possibilità di uno spareggio. «Partita determinante questa Roma-Bari», riesce a dire persino Bianchi che non ama fare differenze tra un incontro e l'altro. Prestigio a parte, l'Europa porta miliardi tra incassi e tv. E la Roma, faticosamente risalita in seconda fascia, torna a sorridere pensando a un domani che porti un po' di soldi. La Roma che sta per riaffacciarsi in Europa è assai misteriosa. Cinque punte, quasi più del Milan di Berlusconi, di cui tre straniere. E considerando che Aldair è inamovibile in difesa, sarà un terno al lotto indovinare chi se ne andrà in tribuna. Voeller ha già detto che re- oggi • il fa bile, Caniggia il faro della nuova Roma. Poi ci sono Carnevale e Rizzitelli. Cosa farà Boskov? Schiererà un attacco a cinque punte? Probabile che vada incontro ad un sacco di guai con gli esclusi, cioè Voeller e Carnevale, a quanto sembra. A togliere le castagne dal fuoco a Boskov potrebbe pensare Ciarrapico cedendo Carnevale (che anche ieri ha ribadito di voler restare a Roma) o Rizzitelli. E' vero che quest'ultimo è stato dichiarato incedibile, ma è altrettanto vero che la Roma ha avuto pressanti richieste solo per lui e Di Mauro. All'Olimpico arriva il Bari già retrocesso in B, ma il vero avversario è la Samp: con i giallorossi bloccati sul pari e i blucerchiati vincenti si assisterebbe nello spareggio ad uno strano duello di panchine. Da una parte Bianchi, che non vede l'ora di andarsene («Quest'accordo ha fatto felice me e i dirigenti» ha detto) e dall'altra Boskov, neo tecnico romanista che dovrebbe conquistare l'Uefa per una squadra che non sarà più sua e toglierla a quelli che da domani saranno i suoi ragazzi. Intanto oggi scende in campo la solita Roma, o quasi. Non c'è Cervone, come avviene da due mesi, non c'è Giannini, squalificato. Non c'è Rizzitelli, i suoi vari doloretti sono un'ottima scusa per dare spazio a Carnevale e attirare «amatori». Bianchi da stasera, spareggio permettendo, è in vacanza: «Ma basta con la storia del disoccupato di lusso. Vado via senza aver commesso errori gravi e la risoluzione è avvenuta quando ormai tutte le squadre si erano sistemate. Starò fuori un anno, situazione simpatica. Studierò, controllerò dal vivo i calciatori. A volte devi dire sì a un acquisto quando hai visto il giocatore solo un paio di volte. Ma adesso pensiamo al Bari. Dovremo correre e non fare chiacchiere. Quest'anno abbiamo vinto un po' meno proprio per aver chiacchierato correndo poco». Piero Serantoni