Milan il cacciatore di record

Milan, il cacciatore di record A Foggia per chiudere senza sconfìtte e con il maggior numero di gol segnati Milan, il cacciatore di record Vialli-Juve: Capello manda i complimenti FOGGIA DAL NOSTRO INVIATO Cala il sipario, oggi, su una stagione che ha incoronato Milan (campionato) e Parma (Coppa Italia), e riproposto all'onor del mondo la Juventus, seconda in entrambe le kermesse. In campo internazionale, Sampdoria e Torino hanno sfiorato la conquista della Coppa dei Campioni e della Coppa Uefa. Manca un verdetto, uno solo, e riguarda la zona Uefa: lanciatissima, la Roma non deve battere che il Bari per «eliminare» i doriani a fine ciclo. Genova città e Inter fuori dall'Europa: è questo il fatto, amaro e straordinario, che la domenica dei commiati si appresta a ratificare. Dopo lo scudetto, il record. Ma prima del record, Vialli. Il Milan che atterra a Foggia è una squadra felicemente combattuta fra l'ultimo ostacolo di una formidabile cavalcata e il primo, grandioso atto di una sfid^ che ^Juventus ha mteso'nìanciare a furor di miliardi. Le cifre riportate dai giornali suscitano sòrrisini, allusioni, frecciate. Ma come, non eravamo noi gli spendaccioni folli, i marines dell'offerta facile, gli eversori dell'ordine (finanziario) costituito? Un'altra coirente prende di mira Boniperti: complimenti vivi, ha preso a trenta («storie, sono quasi il doppio», giura un'eminenza in occhiali scuri) quello che nel 1984 poteva avere con quattro, il geometra sì che ha il bernoccolo degli affari. Ancora: qui si parla troppo del berlusconismo e troppo poco dell'agnellismo. Al Milan non hanno dimenticato il «no, grazie» che Vialli pronunciò nel 1986, costringendo Mantovani a stracciare un contratto già firmato. Per tacere del caso, fresco fresco, che coinvolge Len. tini, bloccato dal Milan e insidiato dall'Avvocato. Insomma: tira aria di guerre, e dispetti, stellari. A proposito di Juve, fra i berlusconiani circola una suggestiva tesi: se l'arrivo di Vialli in una certa misura può darci fastidio, la permanenza di un allenatore come Trapattoni ci rasserena, e questo perché la sua filosofia è vecchia, legata a un calcio che - in trasferta, specialmente - frena la classifica e non produce spettacolo. Prova ne sia il ruolino di marcia nell'attuale stagione: dei sette punti che separano le due squadre, ben sei sono stati «scavati» fuori casa. Nessuno che abbia il pudore di ricordare come l'anno scorso, con un altro allenatore, e con un altro gioco, la Juve fece dieci pùnti in meno e rimase esclusa dalle coppe europee. Nessuno, tranne Capello. Un po' di pareri sparsi, adesso: Galliani, amministratore delegato, atteso per oggi: «Con tutto il rispetto per la coppia BaggioVialli, io mi tengo il tandem Van Basten-Papin». Gullit: «Spaventato? E perché? Mica ho dovuto pagarlo io...». Capello: «Colpo straordinario. Si profila un campionato di eccezionale intensità. Non scordatevi l'Inter. Vialli venne a Milanello che era un ragazzo, provò con me, l'avremmo preso al volo, ma Mondonico convinse la Cremonese a non cederlo». Ancelotti: «No al Milan, sì alla Juve. Strano. D'accordo, in sei anni possono cambiare tante cose, ma sono sorpreso. Una scelta di vita? Boh». Detto che per agevolare il viaggio del Milan i pompieri hanno garantito il servizio a terra e così Foggia ha aperto in via eccezionale l'aeroporto, non resta che affrontare l'argomento del record. E' quello delle 34 partite senza sconfitte: in pratica, un campionato intero. Punto di riferimento, la Fiorentina 1955'56: tutto Uscio sino al round finale, e poi il patatrac (a Marassi con il Genoa). Un pareggio, e il Diavolo, che già ha eguagliato i viola, fisserà il nuovo «tetto». Berlusconi ci tiene. I giocatori, anche. D'altra parte, il Foggia di Sandokan-Zeman è la squadra più in forma del momento, come testimoniano i 14 punti raccolti nelle ultime otto giornate. Tifosi in calore, pienone e divertimento assicurati. Targa a Capello, sigillo della città a capitan Baresi, schermo gigante a beneficio delle masse escluse dall'angusto e scalcinato Zaccheria. Stessi moduli (zona), stessi colori (rosso e nero), e i due attacchi migliori in assoluto: 66 reti il Milan, 56 il Foggia, per un totale di 122. Se Van Basten e soci ne segnano almeno due, non solo superano il bottino dell'Inter che Trap portò al record dei punti (67 gol), ma chiuderanno alla mirabolante media di due reti a partita. Formazione: fermo Albertini, problemi muscolari, Ancelotti, dopo Verona e Brasile, sarà chiamato, all'ennesima partita d'addio. In tribuna, Arrigo Sacchi. Foggia gli ha regalato la prima vittoria da et.: 2-0 a Cipro in dicembre, quando ancora il Milan non aveva spiccato il volo, e quando ancora, per Vialli, Wembley era un sogno, la Juve un fastidio, la Sampdoria tutto. Roberto Beccarrtini PRIMATI POSSIBILI Questi i primati che il Milan oggi impegnato a Foggia può battere o eguagliare a coronamento della sua stagione: 33 Partite senza sconfitte [se non perde lo batte] 1 Partita persa [se non perde conclude il campionato imbattuto] 1 Partita persa in trasferta [basta che pareggi per restare imbattuto] Partite senza gol [deve segnare per uguagliarlo] 13 Rigori a favore [finora ne ha battuti 12] 3CfìO Quoziente gol jOU«J [attualmente è a 3,473] Marco Vari Basten è il goleador del Milan campione: quest'anno ha già urlato 23 volte la sua gioia