«Rifiuti le roulottes dei neri»
«Rifiuti le roulottes dei neri» Reggio Emilia «Rifiuti le roulottes dei neri» REGGIO EMILIA. Quelle cinque roulottes erano «rifiuti speciali» da rimuovere, soprattutto per le condizioni igienico-sanitarie precarie riscontrate sotto il ponte. Così le ruspe del Comune le hanno ridotte in briciole. Peccato che ospitassero una ventina di immigrati marocchini, i quali ora non hanno più nemmeno quel tetto precario. Da tre notti dormono all'addiaccio, sotto un ponte. E pare che, almeno per le prossime ore, non esistano molte possibilità di alloggiarli. L'assurda vicenda avviene sul greto del fiume Secchia, a Villalunga di Casalgrande, e dà subito il via ad un rimpallo di responsabilità. Chi parla di «rifiuti speciali da rimuovere su un'area che, tra l'altro, è priva di servizi e di elettricità, quindi non attrezzata per la sosta delle roulottes» è il comandante della polizia municipale Dario Petrillo, il ■ quale però, in relazione all'ordine di distruggere le roulottes rimanda al maresciallo dei carabinieri: «Quando sono arrivato - afferma - l'operazione era già iniziata». Il maresciallo cade dalle nuvole. Il sindaco, il pidiessino Giuseppe Bursi, fa notare di non aver mai firmato alcuna ordinanza per fare piazza pulita delle roulottes. In una nota firmata assieme al vicesindaco il sindaco ricorda l'esigenza di ristabilire un minimo di condizioni ambientali accettabili, ma non chiarisce chi abbia dato ordine di distruggere gli alloggi di fortuna; parla anzi di dipendenti comunali che hanno agito senza autorizzazione. Intanto i consiglieri de gli hanno rivolto una interpellanza per sapere chi ha dato l'ordine della demolizione e quali interventi il Comune intenda attuare a favore degli extracomunitari rimasti privi di alloggio. La Camera del lavoro provinciale ha espresso riprovazione per un episodio «che non trova precedenti». L'ultima parola agli immigrati «vittime» della distruzione. «Sono venuti - afferma uno dei senzatetto - e ci hanno solo detto che dovevamo andarcene. C'erano i carabinieri, i vigili e altra gente. In una mattina hanno distrutto tutto». [b. e]
Persone citate: Dario Petrillo, Giuseppe Bursi
Luoghi citati: Casalgrande, Reggio Emilia
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