Coca party, altro arresto
Coca party, altro arresto E sul muro del Duomo è comparsa la scritta: «Digos spacciatori» Coca party, altro arresto L'uomo finito in carcere conosceva uno dei titolari del pub «Bahia Bianca» Avrebbero organizzato due viaggi per acquistare cocaina a Livorno e Milano Tredicesimo arresto ieri nell'inchiesta sui coca-party con i poliziotti e sul traffico di droga nei locali notturni. Il nuovo indagato è Giovanni Caponetto, 28 anni. E' accusato di spaccio e detenzione di droga pesante. Assieme a Giampiero Capodicasa, uno dei fratelli titolari del pub «Bahia Bianca», avrebbe organizzato due viaggi per acquistare grosse partite di cocaina a Livorno e Milano. Giovanni Caponetto, un giovane alto e bruno, dai capelli ricci, è entrato nell'ufficio del sostituto procuratore Cristina Bianconi ieri mattina, poco dopo le 11. E ne è uscito, con le manette ai polsi, tre ore dopo. Nel frattempo, il giudice delle indagini preliminari Acordon ha confermato le misure cautelari per tutti gli arrestati: il greco Demetrios Bourlios e la sua convivente Franca Levi; i poliziotti della Digos, Alessandro Gagliardi e Pasquale Carrella; i fratelli Giampiero e Antonio Capodicasa, titolari del pub «Bahia Bianca»; l'organizzatore Michele Bianchi e il suo tirapie¬ di Claudio Bonaparte; Silvio Arciuli, titolare del «Korova Milk Club»; l'imprenditore Massimo Bertolone; l'impiegato Enrico Castellano; il professionista Giovanni Rabino, titolare di due studi immobiliari. Proprio Rabino è stato interrogato ieri (è difeso dall'avvocato Guaraldo), sarebbe accusato di aver acquistato venti grammi di cocaina da un coimputato. Il procuratore aggiunto Marcello Maddalena, che coordina le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo, ha vietato i colloqui per gli arrestati, anche quelli con i difensori. Dopo le scritte minacciose apparse ieri sui muri del Duomo contro i poliziotti della Digos, gli inquirenti hanno deciso di trasferirli dalle Vallette al carcere militare. Già all'opera ieri per ripulire la scritta comparsa sul muro del Duomo «Digos spacciatori vi faremo fuori» con la firma «Aut. op.»
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