Due amici di pattuglia con la Digos di Ezio Mascarino

Due amici di pattuglia con la Digos Due amici di pattuglia con la Digos Poi quel bar insieme e troppi debiti da pagare Pasquale Carrella martedì era di riposo. Nel pomeriggio, verso le 17, è però passato in questura, nel suo ufficio, al secondo piano. Un rapido e distratto «ciao» a qualche collega, poi ha finto di consultare alcune carte. Ha intuito che per lui la situazione stava precipitando quando un sottufficiale lo ha fermato: «Pasquale, ti stavamo cercando: dobbiamo accompagnarti in procura, pare vogliano sentirti per chiarire la posizione di Gagliardi». Alessandro Gagliardi, anche lui agente della Digos, era stato arrestato nella notte, sotto casa. Aveva appena chiuso il «David's coffee», in via Spalato, che gestivano dall'inizio di marzo. Per quasi otto ore Pasquale Carrella è stato interrogato dai magistrati. E anche lui, come il collega, ha finito per confessare ed ammettere. Sì, era vero: avevano appena rilevato quel bar all'angolo con corso Peschiera, pagando la licenza 400 milioni. Sì, era vero: nel locale circolava hashish e cocaina; bustine e dosi venivano portate da un fornitore. Sì, forse era quella persona della quale gli inquirenti già conoscevano fl nome. Carrella, co- me Gagliardi, ha insistito: «Le nostre mogli non sapevano nulla di questo giro che avveniva di notte, quando erano già a casa». Ieri mattina, al «David's coffee», c'era grande imbarazzo. Dietro il banco la moglie di Gagliardi, Patrizia: «Non so nulla, per favore lasciateci stare». Pochi metri più avanti c'è il «Besidence San Paolo», a destra il grande palazzo con i vetri scuri della Fiat Avio. E proprio per la vicinanza di quegli uffici il «David's coffee» prepara piatti caldi e freddi per uno spuntino nella pausa di pranzo. Ai tavoli con la tovaglia a fiori, quattro camerieri. Mormorano: «Il locale è aperto fino a tardi, noi an¬ diamo via a mezzanotte». C'è però chi accusa: «Di notte si andava al David's per un drink, poi si strizzava un occhio e uno dei due poliziotti ti faceva scivolare in mano la cocaina». Perché? «Forse avevano problemi, si erano riempiti di debiti per rilevare il locale». Gagliardi è di Pesaro, Carrella di Scisciano, vicino a Napoli. Si erano conosciuti alla Digos: lavoravano all'ex ufficio politico il primo da 15 anni, il secondo da dieci. Mai nessun compito di investigazione o informativo: erano di pattuglia, di «vigilanza» per le vie della città, per controllare «obiettivi fissi» come si dice in gergo. Ad esempio le sedi dei partito, quelle sindacali, dell'Unione industriale. Un lavoro di ruotine, a volte persino noioso. Per un lungo tempo erano stati di pattuglia assieme. In quelle ore trascorse per le vie di Torino era nata la loro amicizia. E l'idea di rilevare quel bar. Dove ora, racconta un pentito, si poteva andava di sera sicuri di poter sempre trovare la «dama bianca». Ezio Mascarino i due agenti gestivano il «David's coffee» di via Spalato dagli inizi di marzo

Persone citate: Alessandro Gagliardi, Gagliardi

Luoghi citati: Napoli, Pesaro, San Paolo, Scisciano, Torino