Coca-party con i poliziotti

Coca-party con i poliziotti Scoperto un giro di droga nella Torino-bene: 12 arresti, anche due agenti Coca-party con i poliziotti Tra i clienti medici, legali, manager Presi i titolari di un ristorante Dodici arrestati, tutti incensurati. Non c'è da stupirsi, visto che nel gruppo ci sono due poliziotti della Digos. Erano loro a portare la droga a titolari di ristoranti e a distribuirla ai clienti delle discoteche della Torino di notte, che, dopo la chiusura, avrebbero ospitato droga party. Nel mirino ci sarebbero alcuni ritrovi che vanno per la maggiore, dal Big al Sistina, al Tuxedo. Nelle ultime 48 ore, la Procura della Repubblica ha scatenato la più grossa offensiva contro gli spacciatori di cocaina nei locali notturni ed ora la Torino bene trema. Perché tra i clienti di quei party clandestini vi sarebbero medici delle Molinette, noti professionisti, avvocati e imprenditori. La versione ufficiale, fornita ai cronisti dal procuratore aggiunto Marcello Maddalena, parla di dieci arresti. Il numero è già salito a dodici e si ha la sensazione che l'operazione sia tutt'altro che conclusa. Quattro le persone accusate del reato più grave, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga pesante: Michele Bianchi, 30 anni, uno degli organizzatori del traffico; il suo tirapiedi Claudio Bonaparte, 32 anni; il greco Dimitrios Bourlios, 31 anni, e la sua convivente, Franca Levi, 28 anni. Bianchi ha dichiarato di commerciare in pietre preziose (qualche anno fa gli furono sequestrati dei preziosi) ma in realtà fa il viaggiatore. Le sue mete abituali sono Amsterdam e il Sud America, con lunghi soggiorni in Brasile e visite in Perù e Colombia. Spesso accompagnato dal greco Bourlios e dalla sua amica Levi. Bianchi e Bourlios avrebbero impiantato a Torino una solida rete di spacciatori consumatori; Silvio Archili, 33 anni, titolare del «Korova.Milk Club», di via Fratel Teodoreto 3; Enrico Castellano, 36 anni, impiegato; Giovanni Rabino, commerciante, 39 anni; Massimo Bertolone, titolare di un salumificio a Borgaro; i fratelli Giampiero e Antonio Capodicasa, titolari del ristorante «La Baia Bianca». Nel ruolo di corrieri, i due poliziotti della Digos: Alessandro Gagliardi e Pasquale Carrella. Gagliardi è stato seguito per tutta la notte con discrezione: da quando ha chiuso il bar «David's coffee» di cui è titolare con Carella ed è entrato in un locale notturno, fino a quando ne è uscito alle 6 del mattino. E' andato a casa, il tempo di fare una doccia, di cambiarsi per andare in Questura, dove ha trovato un ordine di servizio che lo invitava a presentarsi in Procura per una testimonianza. Un vecchio trucco: appena entrato nell'ufficio della polizia giudiziaria è stato arrestato. Analoga sorte per il collega Carrella, convocato per chiarire la sorte di Gagliardi. Dopo qualche esitazione iniziale entrambi avrebbero confessato di aver ceduto in più occasioni partite di droga (70, 50 o 20 pezzi, cioè grammi di cocai¬ na) fornita loro da Bianchi e dal greco: «Ci si dava appuntamento nei locali più frequentati, e lì consegnavamo le bustine. Qualche volta, dopo la chiusura si improvvisavano dei coca party, ai quali partecipavano solo "gli amici": magari finivano con lo spogliarello di qualche ragazza che si era eccitata». Anche altri due arrestati, i fratelli Capodicasa, hanno ammesso che «a volte ci si divertiva sniffando cocaina per finire la serata, ma soltanto con gli amici, sì, anche qualche ragazza. Gagliardi ci dava la dose, non' abbiamo mai acquistato di più». Ma i due poliziotti avrebbero raccontato di una spedizione con i Capodicasa a Livorno per acquistare mezzo chilo di cocaina, un affare non concluso. Ai due fratelli i poliziotti fornivano dai due ai tre etti alla volta. Silvio Arrivili, 33 anni, nell'appartamento dove viveva con la famiglia, in corso Benedetto Croce 26 a Mirafiori, era stato protagonista il 12 gennaio del '90 di un furibondo litigio con il fratello Onofrio, di 34 anni, con piccoli precedenti penali. Onofrio gli aveva sparato due colpi con un fucile da caccia calibro 12 ferendo invece il padre Vincenzo, 55 anni, operaio, intervenuto per rappacificarli. Altri arrestati hanno fatto ammissioni: «E' vero, i poliziotti ci passavano la coca ma soltanto dosi per uso personale». Claudio Cera suolo La «neve» veniva distribuita nelle più note discoteche I jjt jjt i Iv . f] iM 3 % Tra gli arrestati c'è Silvio Arciuli, titolare del «Korova Milk Club» (a lato), di via Fratel Teodoreto 3 A sinistra Michele Bianchi, 30 anni, uno degli organizzatori del traffico di droga. A lato, mentre esce dalla Procura dopo l'interrogatorio Manette anche al braccio destro di Bianchi, Claudio Bonaparte, 32 anni (a destra). Deve rispondere di associazione per delinquere

Luoghi citati: Borgaro, Brasile, Colombia, Livorno, Perù, Sud America, Torino