Una Mirafiori in Polonia

Una Mirafiori in Polonia Con un impegno di 2400 miliardi il gruppo crea all'Est il suo secondo polo produttivo europeo Una Mirafiori in Polonia Alla Fiat il 90% della fabbrica Fsm TORINO. Mesi e mesi di negoziati serrati, difficili, a volte tesi: poi, l'accordo. La Fiat acquisirà il 90% di una società polacca in cui confluiranno le attività automobilistiche della fabbrica Fsm. L'accordo preliminare per la nuova alleanza industriale, progettata con un «memorandum d'intenti» all'inizio dell'ottobre del '91, è stato firmato ieri sera a Varsavia da Renato Ruggiero, consigliere d'amministrazione Fiat incaricato delle attività internazionali e da Paolo Cantarella, amministratore delegato della Fiat Auto, con il presidente del consiglio dei ministri polacco Jan Olszewski ed il ministro delle Finanze Andrzej Olechowski. La firma definitiva verrà apposta il 28 maggio prossimo, dopo l'approvazione da parte del consiglio dei ministri polacco. Nell'operazione Polonia, la Fiat investirà oltre 2 miliardi di dollari, circa 2400 miliardi di lire. In parte le serviranno per rilevare dallo Stato polacco il 90% della nuova società e in parte li ha già spesi per la realizzazione delle linee produttive della nuova Cinquecento, che hanno cominciato a funzionare qualche mese fa. Negli impianti proseguirà anche la produzione della 126 che verrà poi sostituita da un nuovo modello di utilitaria. Per la Fiat una scommessa impegnativa, ma anche un rischio calcolato. Si tratta del più importante accordo di privatizzazione finora realizzato in Polonia e di uno dei maggiori di tutti i paesi dell'Europa aell'Est. Come tutte le prime volte, l'esito dell'iniziativa andrà verificato di momento in momento nel concreto. Ma le possibilità di successo sono molte e trovano fondamento, oltretutto, nella lunga consuetudine di collabo- razione industriale che la Fiat ha con Varsavia. A regime le nuova società imr piegherà oltre 18 mila dipendenti. La produzione della Cinquecento, attualmente ancora in fase d'avvio, si attesterà su 160 mila unità all'anno per essere poi elevata a 240 mila unità. Per la Fiat si tratta del più grande polo di produzione industriale in Europa, fuori dall'Italia, «E' un impegno vasto e ambizioso - ha commentato Renato Ruggiero - Dobbiamo ristrutturare la produzione negli stabilimenti polacchi per adeguarla agli standard ecologici e di sicurezza europei e aumentarne l'efficienza. Il nostro impegno concerne non solo il potenziamento della capacità produttiva e degli impianti ma anche l'arricchimento della gamma». Secondo Ruggiero «è importante l'ulteriore apporto tecnologico dato non solo dalle tecnologie industriali ma anche dal know how assicurato dalle capacità manageriali del gruppo Fiat che verranno profuse nell'iniziativa. Il nostro progetto mira ad assicurare migliori condizioni di occupazione e ad incrementare il contenuto locale delle produzioni previste». Per il ministro delle Finanze polacco Andrzej Olechowski un accordo di questa portata potrà rafforzare in maniera decisiva i rapporti politici ed economici tra Italia e Polonia. Il «memorandum d'intesa» dell'ottobre '91 stabiliva che il controllo della società mista sarebbe andato alla Fiat con almeno il 51% e che la joint-venture avrebbe compreso anche alcune produzioni dì componenti. Una parte delle azioni della nuova società - il memorandum parlava addirittura del 20%, quota evidentemente non più disponibile - sarebbe andata agli attuali dipendenti della Fsm. I piani di aumento della capacità indu¬ striale e di sviluppo dei nuovi prodotto prevedevano investimenti per complessivi 800 milioni di dollari in 6 anni. Con questo accordo, la Fiat scuote decisamente il settore automobilistico polacco, articolato su due granai poh: la stessa Fsm (con gli impianti di Bielsko Biala e Tichy), e la Fso (Varsavia). Il gruppo Fso, con cui la stessa Fiat ha avuto in passato strette relazioni, è in fase avanzata di trattative con la General Motors per il montaggio della Opel Astra, mentre un terzo gruppo automobilistico polacco, la Fs di Lublino, ha firmato un accordo di cooperazione industriale con la francese Peugeot, che prevede la produzione a partire da maggio 1993, della 405. In nessun altro caso, quindi, l'impegno straniero era stato finora altrettanto massiccio e diretto. Sergio Luciano .j Da sinistra Cesare Romiti e, accanto, la nuova Cinquecento che viene prodotta in Polonia

Persone citate: Andrzej Olechowski, Biala, Cesare Romiti, Jan Olszewski, Paolo Cantarella, Renato Ruggiero, Sergio Luciano