Brutte cantilene senza poeti

Brutte cantilene senza poeti f, DAL PALAZZO Brutte cantilene senza poeti NCORA schede bianche, ancora astensioni, ancora gruppi interi che nemmeno vengono in aula a votare. E ancora lo snervante elenco della «chiama», ancora la mortifera litania dello scrutinio, nome dopo nome, nell'infinita vanità del tutto. Vengono in mente gli elenchi che poeti come D'Annunzio, Gozzano, Palazzeschi seppero elevare a liriche altezze, «La pioggia nel pineto», gli oggetti di pessimo gusto del salotto di Nonna Speranza, le insegne delle botteghe fiorentine nella «Passeggiata». Che ritmo, che squisite ondulazioni, che intreccio di eleganti e naturalissimi rimandi! Non dubitiamo che quei sommi avrebbero saputo tirar fuori ammalianti cantilene anche da queste nomenclature parlamentari per noi così trite, aride. Ma se il genio uno non se lo può dare, avrà almeno il diritto di ripiegare su elenchi non suoi, presi per esempio dagli Statuti di Casale Monferrato del XIV secolo, reperibili in un dotto volume pubblicato nel 1978 da una benemerita, anche nel nome, Accademia degli Immobili. Testo latino a fronte. «I pedaggi di tutte le merci e bestie debbono 13serer pagati dòme*di seguito è indicato: «Per ciascuna bestia carica di sale diretta oltre Po attraverso il territorio di Casale è il distretto si debba pagare come pedaggio al detto comune otto denari pavesi. «Per ciascun porco o scrofa quattro denari pavesi. «Per ciascun porcellino inferiore a 40 soldi di valore 2 denari pavesi. «Per ciascun nibbio di bambagia un soldo pavese. «Per ciascuna spada quattro denari pavesi. «Per ciascuna panca con sponde un solo soldo pavese. «Per ciascuna pezza di panno nero vercellese, eporediese, novarese, di Chivasso, torinese, genovese e simili un soldo pavese. «Per ciascuna dozzina di pelli di aborti di pecora conciate un soldo. «Per ciascuna dozzina di carta di pecora e agnello per scrivere due denari pavesi. «Per ciascun scrigno e madia due soldi pavesi. «Per ciascuna dozzina di cinture di larghezza maggiore a tre dita sei denari pavesi. «Per ciascuna armatura di ferro che si adatti al corpo un solo soldo pavese». E così via per decine e decine di voci di stupenda suggestione. Provi ora il lettore a ripetere quanto precede a voce alta e si persuaderà che il nostro elenco casalese è non solo lontano sei secoli e seicento chilometri da Montecitorio, ma è a un passo dalla poesia." Quelli èrano tempi, quelle erano burocrazie! E domani, se laggiù continuano a non decidere niente, noi qui andremo avanti con macine, botti, falci e lana di Fiandra. Carlo Frutterò Franco Lucentinl

Persone citate: D'annunzio, Fiandra, Gozzano, Nonna Speranza, Palazzeschi

Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato, Chivasso