Spadolini, l'attesa dietro l'angolo

Spadolini, l'attesa dietro l'angolo Il segretario del psi: ha ragione La Malfa, bisogna mandare questa de all'opposizione Spadolini, l'attesa dietro l'angolo //piano di De Mita e Occhetto per spiazzare Craxi ROMA. Alle 19 di ieri sera Ciriaco De Mita con passo veloce esce dall'ennesima riunione dei capi democristiani in una delle stanze ovattate che danno sul corridoio dei ministri a Montecitorio. Dentro si è parlato della candidatura di Leo Valiani e il presidente della de ad un amico spiega: «Siamo nella fase in cui un accordo è possibile. Noi siamo due giorni che riproponiamo al pds il nome di Mino Martinazzoli come quello del candidato più prossimo, ma loro rispondono di no. Ora se il pds dice no anche a Valiani, Occhetto deve indicare un altro nome...». Quel nome, De Mita non lo dice, anche perché le sue speranze non sono poi tante, ma chi conosce bene U presidente non ha dubbi nel dire che il candidato in questione è Spadolini. De Mita «King-maker» di Spadolini: potrebbe essere questo uno dei titoli dell'intricata edizione '92 del concorso per il Quirinale. Al di là dell'appoggio dovuto al tentativo di Arnaldo Forlani, il presidente della de ha avuto questa bussola nelle sue mosse di queste settimane. Tanto che nella de più di qualcuno se ne è accorto. «La verità - diceva qualche giorno fa Mino Martinazzoli - è che Ciriaco fuori dalla de dice che il presidente della Repubblica deve essere un non democristiano, ma non ha il coraggio di dirlo nel partito». Una tesi confermata ancora ieri da un demitiano a 24 carati come Bruno Tabacci: «Per il Quirinale sono in corsa tre nomi - ha spiegato a Montecitorio - De Mita, Craxi e Spadolini, ma alla fine prevarrà quest'ultimo». Perché De Mita ha tentato questa operazione? Questa domanda se l'è posta più di qualcuno in queste giornate nei palazzi della politica romana. E a questo interrogativo anche Bettino Craxi non èFTìuScItd^aodare una risposta: «Non mi convince - ragionava ad alta voce il segretario socialista du& giorni-fa nella hall dell'Hotel Raphael - che Ciriaco faccia tutto questo casino solo per portare Spadolini al Quirinale. Se punta lui stesso al Colle? Prima deve dimostrare di aver in mano tutti i trecento-voti della de». Ieri, però, quando Craxi si è ritirato quasi sull'Aventino, dopo che la de ha silurato la candidatura Vassalli e si è profilata sullo sfondo l'ipotesi Spadolini, il suo furore è stata la conferma che De Mita il suo obbiettivo lo ha scelto" "con cura: «Noi candidati de non ne appoggeremo più - è arrivato a dire in uno sfogo il segretario socialista , anzi dopo quel che è successo ci sarebbe da dare ragione a La Malfa quando dice "che bisogna mandare la de all'opposizione». Già, forse ieri sera anche Craxi ha capito che il fine vero del «piano De Mita per l'elezione di Spa¬ dolini» è proprio la sua emarginazione, l'archiviazione di ogni residua possibilità che il segretario socialista in questa legislatura possa aspirare a Palazzo Chigi. La conferma viene dal nome del compagno di strada che il presidente della de si è scelto per condurre in porto l'operazione: il segretario del pds Occhetto, l'uomo che più di tutti in questo momento desidera la testa di Craxi. Riuscirà il duo De Mita-Occhetto ad avere la meglio? De Mita ha svolto, per quel che ha potuto, il suo ruolo di sponda nella de. Occhetto ha fatto altrettanto nel pds, tantoché ieri è arrivato ad ipotizzare nel coordinamento del suo partito la candidatura di Giovanni Spadolini proprio con la motivazione che quello è il nome che può arrecare il maggior dispiacere a Craxi. Proprio nella giornata di ieri, però, il tentativo ha avuto qualche intoppo. Intanto nel pds hanno sparato contro la candidatura di Spadolini Pietro Ingrao, Aldo Tortorella e la stesa Nilde lotti che è arrivata a dire: «Il pds non ha l'obbligo di concorrere in qualsiasi caso all'elezione del Presidente». Ma a rendere l'operazione ancora più precaria è stata la foga che Giorgio La Malfa ha messo nell"appoggiare una delle candidature lanciate da Craxi, quella di Valiani. Il segretario del pri, addirittura, si è preso la briga lui stesso di chiedere ad Occhetto i voti per Valiani. La nuova scelta di La Malfa è stata una brutta sorpresa per la coppia De Mita-Occhetto: erano strasicuri di avere dalla loro parte il segretario pri, fino a ieri lo consideravano un compagno di strada. De Mita, però, è rimasto imperturbabile di fronte al colpo di scena: può sempre sperare in Occhetto, nei franchi tiratori ed in ogni caso per lui un altro laico al posto di Spadolinral Quirinale non sarebbe un gran danno. Al segretario pds, invece, la novità è piaciuta meno: non è semplice prendersi'la responsabilità intera di dire «no» all'ultimo esponente del CLN rimasto in vita. Augusto Mfnzolf ni Ma nel pds non tutti sono d'accordo: lotti, Ingrao e Tortorella criticano la candidatura repubblicana Nella foto grande: Ciriaco De Mita Qui a fianco: Achille Occhetto Sotto a destra: Mino Martinazzoli A sinistra: Nicola Mancino

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