In cielo appesi a una fune

In cielo appesi a una fune VOLO A VELA In cielo appesi a una fune Come si lancia un aliante con il verricello AL segnale di «pronto» il cavo si porta lentamente in tensione accarezzando l'erba del prato. Al «via» in meno di due secondi l'aliente è trascinato alla velocità di decollo e sfreccia verso il cielo su una rampa mozzafiato. L'assetto ripidissimo fa sparire l'orizzonte sotto la prua del velivolo lasciando al pilota solo una improbabile nuvoletta (non dimenticarsi di adocchiarne una prima del decollo...) come labile riferimento di direzione. Col variometro a fondo corsa (siamo ad oltre 20 metri il secondo di velocità di salita) l'occhio sinistro regola l'assetto cercando di mantenere sui 45° l'angolo formato dall'ala col terreno mentre il destro si sforza di stabilizzare la lancetta dell'anemometro sui 120 chilometri l'ora. Le ali, inarcate come la superficie di un aquilone, modulano il fischio del vento mentre la lancetta dell'altimetro insegue quella del cronometro: 100... 200... 400metri... 24secondi...; ora il verricello dovrebbe trovarsi quasi a perpendicolo sotto l'aliante... la trazione cessa di colpo... appruo per ritrovare il solido riferimento dell'orizzonte... sgancio... Liberate dal sovraccarico aerodinamico della salita le ali si riallineano con la fusoliera mentre l'aliante sfoga in «Ito l'eccesso di velocità portandosi in assetto di veleggiamento. «... Poi su in alto al vertice del balzo/ esaurisce l'impeto del moto/ in ampi cerchi d'eleganza estrema/ come s'addice a chi domina il vuoto/ per il possesso di un divino dono». Questo modo d'iniziare la caccia alle ascendenze non è nuovo. Anzi negli Anni 30, prima che si generalizzasse l'impiego del traino aereo, il lancio al verricello ha rappresentato il mezzo più importante per la diffusione del volo a vela. Per realizzarlo ad una estremità del campo di volo si colloca il veicolo su cui è montato il verricello: è questo un tamburo azionato dallo stesso motore dell'automezzo che lo trasporta. Sul tamburo è avvolto un sottile cavo d'acciaio (lungo fino a 1500 metri) che viene srotolato e disteso fino a raggiungere, all'estremità opposta del campo, l'aliante pronto al decollo. Un dispositivo ad apertura comandata dal pilota, consente di agganciare il cavo all'aliante. Al «via», trasmesso per radio o con segnalazione ottica, l'operatore al verricello dà piena potenza al tamburo che, riavvolgendo rapidamente il cavo, fornisce all'aliante la trazione per la rapidissima salita. Giunto l'aliante quasi sulla verticale del verricellista questi toglie bruscamente potenza, il pilota dell'aliante avverte il calo di trazione, sgancia il cavo e si porta in assetto di volo veleggiato. La descrizione non rende giustizia alla rapidità e all'impegno di una sequenza che prima dell'ultima guerra ha rappresentato un mezzo di propaganda ma anche di selezione per gli aspiranti alle squadriglie militari. Chi superava da solista la prova del verricello in genere non trovava difficoltà nell'addestramento su aerei a motore. Purtroppo dai 150-200 metri di quota raggiungibili con i rudimentali verricelli e con gli alianti di allora il volo si riduceva ad una planata di qualche minuto: quanto bastava per un contagioso assaggio di cielo e per apprendere l'uso dei comandi. Perciò dopo il conflitto, quando il volo a vela assunse carattere segnatamente sportivo e taglio agonistico, l'interesse ai voli di grandi prestazioni e la caccia ai primati privilegiarono le partenze a traino aereo: a rimorchio di un aereo a motore era più agevole raggiungere direttamente zone di cielo idonee per voli importanti e di primato e a favore di questa pratica giocò anche la disponibilità di aerei residuati bellici adatti al traino. Tuttavia in Inghilterra, in Germania e nei Paesi dell'Est europeo, in ambienti inclini all'addestramento di massa vuoi per radicata e democratica tradizione sportiva, vuoi per motivi di propaganda e formazione aeronautica a larghissima base - il verricello continuò ad essere impiegato come mezzo didattico, economico e formativo, e a progredire sul piano tecnico. Che si tratti di un mezzo economico lo dice il fatto che un lancio (all'altezza raggiungibi¬ le col verricello) costa un quinto del traino alla stessa quota. Quanto al significato formativo occorre osservare che i moderni verricelli a sei tamburi consentono di compiere altrettanti lanci in stretta sequenza: fino a 24 all'ora. Questa cadenza, nettamente superiore a quella realizzabile col traino aereo, è particolarmente interessante in fase didattica, quando il numero dei voli conta più della loro durata. Una squadra di 12 allievi con tre istruttori e tre alianti resta intensamente impegnata, oltre che nel volo, in tutte le fasi ausiliarie ma non meno importanti che lo rendono possibile: dalla preparazione delle macchine al loro recupero dopo l'atterraggio, dalle segnalazioni alle operazioni di lancio. La disciplina che ne deriva genera «airmanship», cioè una mentalità aeronautica che è moderna nella misura in cui è di «sistema». Sul piano della pratica sportiva i moderni verricelli, dotati di motori da 200 e passa cavalli, consentono lanci a quote di 500 metri ed oltre: circa la metà della lunghezza del cavo, che dipende dalla lunghezza del campo di volo e dall intensità del vento contrario. Da queste quote, con un moderno aliante, esistono buone probabilità di identificare e raggiungere zone di ascendenza favorevoli all'inizio di voli di notevole interesse. Sta di fatto che in Paesi come l'Inghilterra, la Germania, la Svizzera, non certo più poveri di noi, il 75% dei lanci si effettua oggi col verricello, tra l'altro esente dal rumore prodotto dal sorvolo dei rimorchiatori. Detto ciò, se anche un lancio, per i limiti di quota e posizionamento del verricello non produce i risultati attesi in termini di veleggiamento, lascia pur sempre la corroborante sensazione di un decollo semiacrobatico, emozionante e suggestivo, come quello di un caccia dal ponte di una portaerei. FASI INIZIALI DI UN LANCIO AL VERRICELLO RULLAGGIO Mario Bernardi

Persone citate: Mario Bernardi

Luoghi citati: Germania, Inghilterra, Svizzera