Cristina una campionessa per caso di Romano Sirotto
Cristina, una campionessa per caso La giovane canoista Giai Pron (Amici del Fiume) punta ai Mondiali jr e alle Olimpiadi Cristina, una campionessa per caso Iniziò per curare la scoliosi Nella gara di slalom, disputatasi domenica a Claut (Pn) sul torrente Cellino, due giovani canoisti degli Amici del Fiume Abit, Erik Masoero e Massimiliano Ravera, hanno ottenuto il visto per la partecipazione nel C2 ai Mondiali junior (10-12 luglio). La società di corso Moncalieri attende ora che raggiungano la qualificazione anche Forlin e Di Gioia nel Kl : sul fiume norvegese Sjoa sarebbero così ben cinque i suoi atleti al via. Il quinto asso del pokerissimo torinese è infatti Cristina Giai Pron, che ha conquistato non solo il diritto a partecipazione al Mondiale junior, ma anche l'accesso alla Coppa del Mondo senior grazie al successo ottenuto il 1° maggio proprio a Demonte. La non ancora 18enne atleta degli Amici del Fiume ha ribadito di essere la miglior canoista italiana, come aveva dimostrato già lo scorso anno a Tacen (Jugoslavia), quando con il 9° posto si era guadagnata la nomina da parte del Coni a probabile olimpica, unica azzurra nello slalom. «In un primo tempo - dice la Giai Pron - la federazione voleva non tener conto dei risultati di Tacen, visti che ero stata l'unica italiana a distinguersi. Tutto sembrava rimandato alla Coppa del mondo 92, ma pochi giorni fa il mio presidente Alvise Poggio ha avuto assicurazione da Roma che dopo i Mondiali junior in Norvegia andrò a Barcellona. Io però ci crederò solo quando sarò in Spagna». La sua prudenza nasce anche dalla brutta esperienza della scorsa stagione, quando subì una grave lussazione alla spalla sinistra che sembrò precluderle i sogni olimpici. Dopo tante sedute in palestra, però, i risultati positivi sono nuovamente arrivati e ora ci saranno tre gare di Coppa del mondo: a Nottingham (31 maggio), Merano (7 giugno) e Bourg-Saint-Maurice (19 giugno). Contro atlete più esperte, per Cristina sarà molto difficile entrare in zona medaglia: «Firmerei per confermare il 9° posto del '91 - dichiara -. Avrò di fronte delle canoiste che girano il mondo alla ricerca dei percorsi più impegnativi». Fare la slalomista a Torino è cosa davvero impegnativa e spesso ingrata. L'unico campo di allenamento è il breve tratto del Po a Moncalieri, che non sempre ha la sufficiente portata d'acqua. Si deve allora andare a Ivrea, dove però i problemi non cambiano. La decisione della Federazione di portare i suoi atleti per una settimana al mese sul percorso olimpico ha quindi favorito non poco la crescita della Giai Pron, allenata a Torino da Roberto D'Angelo, ex tecnico azzurro, tra i migliori del settore. Le continue trasferte creano però qualche problema con la scuola, ma al liceo scientifico Volta, dove la canoista azzurra frequenta la classe quarta, gli insegnanti le hanno dimostrato grande comprensione. «Quando non si allena, Cristina passa il tempo sui libri - dice di lei la mamma - il tutto a scapito di amicizie e altri svaghi tipici della sua età. Anche per questo ha un carattere molto chiuso». Per Cristina la scuola finirà sabato, con un tour de force di interrogazioni prima delle trasferte in Inghilterra, Norvegia e Spagna. «L'obiettivo principale sono i campionati mondiali junior continua la Giai Pron -. Andare alle Olimpiadi è il sogno di ogni sportivo, ma in Norvegia potrò gareggiare con avversarie della mia età e puntare alla zona medaglie». Cristina Giai Pron è forse la prima a stupirsi che quello sport iniziato a soli 9 anni per combattere alcuni problemi alla colonna vertebrale le avrebbe dato tante soddisfazioni. E la sua età fa ben sperare anche per i Giochi di Atlanta '96. Romano Sirotto L'azzurra Cristina Giai Pron durante una gara e in primo piano (nel riquadro)
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