Baby-stranieri in aumento di Maria Teresa Martinengo

Baby-stranieri in aumento I PROBLEMI DEGLI EXTRACOMUNITARB Sono ormai il dodici per cento dei bambini nati a Torino Baby-stranieri in aumento Intesa tra Questura e municipio perfacilitare le pratiche burocratiche Troppi gli adolescenti «invisibili», rischiano di entrare nella criminalità Nelle scuole elementari del centro storico gli alunni extracomunitari rappresentano l'8 per cento del totale. Ma c'è un dato che ancor più rivela quanto stia cambiando la città: su 5861 bambini nati nel '91 negli ospedali pubblici, il 12 per cento ha almeno un genitore straniero. I minori extracomunitari residenti in città sono 1625. Con gli irregolari e i non residenti il numero cresce notevolmente: anche a questi giovanissimi «invisibili» è comunque necessario assicurare un'infanzia e un'adolescenza il più possibile serene. Le cifre sono state fornite ieri a Palazzo Civico, nel corso di un incontro promosso dal comitato Unicef coordinato dal presidente del Tribunale Paolo Vercellone. A proposito della tutela e dell'assistenza ai bambini extracomunitari privi di permesso di soggiorno, la dottoressa Graziana Calcagno, procuratore della Repubblica per i minori, ha illustrato la recente intesa tra l'autorità giudiziaria piemontese, l'Ufficio Stranieri della Questura e il Comune di Torino. «L'accordo cerca di mediare - ha spiegato - tra la rigidità delle norme sull'immigrazione, che prevedono l'espulsione di chi è "clandestino" e il diritto di ogni bambino all'istruzione, all'assistenza sociale e sanitaria. Oggi un minore irregolare che si trovi a Torino con un genitore magari a sua volta "clandestino" non può essere allontanato». Il Tribunale incaricherà i servizi sociali di assistere il piccolo, lasciandolo in famiglia. Il permesso di soggiorno emesso dalla Questura sarà valido fino a che il genitore resterà qui. E per meglio intervenire in questi casi, il Comune sta per dotarsi di un nuovo strumento di lavoro: un ufficio «Stranieri Minori» dell'assessorato all'Assistenza che opererà nell'ambito dell'Ufficio Stranieri e Nomadi di via Del Carmine 4. Diversa e più difficile, invece, la condizione degli ultra- quattordicenni, spesso soli. «Quando vengono fermati per piccoli reati, se consentono a essere identificati - ha detto la dottoressa Calcagno - il giudice nomina un tutore. Per loro, il futuro può prevedere il rimpatrio oppure, fino al compimento del diciottesimo anno, comunità, scuola e formazione professionale». Sono proprio gli adolescenti i più esposti al rischio di andare ad ingrossare le file della microdelinquenza. «Il fenomeno è difficilmente quantificabile - ha osservato il dottor Antonio Baglivo, dirigente dell'Ufficio Stranieri della Questura - perché senza documenti, sulla base delle perizie mediche, non è sempre semplice stabilire l'età. E troppi, al momento dei fermo, privi di passaporto, si dichiarano minorenni. Ma un dato è certo: tra i piccoli spacciatori di piazza Carlo Felice e dei Murazzi, la fascia compresa tra i 16 e i 20 anni è sempre più forte». Maria Teresa Martinengo

Persone citate: Antonio Baglivo, Graziana Calcagno, Paolo Vercellone

Luoghi citati: Comune Di Torino, Torino