Un piano per imprese africane

Un piano per imprese africane Da Torino Un piano per imprese africane Un programma di ricerca per individuare le aree deboli delle imprese industriali africane. E' il piano della Banca Mondiale presentato ieri a Torino nel corso del convegno «Politiche per uno sviluppo pianificato deU'immigrazione», organizzato dal Centro Bertrand Russell nella sede del Bit e che si conclude oggi. A coordinare la parte di ricerca sull'acquisizione di capacità tecnologiche sarà il Centro studi Luca d'Agliano di Torino. Il programma della Banca Mondiale intende individuare le ragioni della cronica debolezza delle imprese private africane. Il progetto prevede analisi economiche in otto Paesi: Camerun, Costa d'Avorio, Ghana, Kenya, Rwanda, Senegal, Tanzania, Zimbabwe con interviste e ricerche che dureranno tre anni. Giorgio Barba Navaretti, coordinatore del Centro studi Luca d'Agliano e anche - assieme a Sanyalla Lall e Ganeshan Wignaraja dell'Università di Oxford - del progetto, spiega che in Africa ci sono «grandi imprese pubbliche inefficienti e piccolissime aziende artigianali. Una cultura industriale non c'è, ma occorre comunque aiutare Paesi ormai avviati verso un processo di industrializzazione». Nel corso del convegno, Gildo Baraldi, presidente del Cocis (Cooperazione internazionale e sviluppo) ha proposto interventi mirati verso il Terzo Mondo (sostegni aD'agricoltura e alle industrie di trasformazione).

Persone citate: Agliano, Bertrand Russell, Cocis, Gildo Baraldi, Giorgio Barba Navaretti

Luoghi citati: Africa, Camerun, Costa D'avorio, Ghana, Kenya, Sanyalla Lall, Tanzania, Torino