Voleva uccidere lo spasimante

Voleva uccidere lo spasimante Il pm al processo Vizzari: «La ragazza pagò un killer per eliminarlo» Voleva uccidere lo spasimante Non era prevista solo «una lezione» La bella imputata presente in aula Dopo due giorni dedicati alle questioni preliminari è decollato ieri in seconda corte d'assise (presidente Caselli) il processo per l'omicidio di Matteo Vizzari e il ferimento del fratello Domenico avvenuti a Borgaretto il 21 dicembre dell'89. Per quel delitto sono imputate, con ruoli diversi, otto persone. Sarà un procedimento complesso, lunghissimo: saranno sentiti oltre cento testimoni tra investigatori e amici degli imputati e la sentenza non è prevista prima della fine dell'anno. Ieri mattina il pubblico ministero Alberto Perduca ha svolto la relazione introduttiva. Il pm ha parlato per oltre un'ora in un'aula silenziosa e molto attenta. Dalla gabbia degli imputati Mario Chiricosta, Domenico Metastasio, Fernando Mamone e Alfredo Guarnerì non hanno perso una battuta della relazione. Attenta tra il pubblico anche Rosangela Martino, la bella impiegata di Beinasco che avrebbe consegnato 13 milioni per far dare una lezione a Matteo Vizzari che la importunava. Con lei è imputato anche il padre Salvatore, che le ha dato il denaro. In disparte, confusi tra il pubblico, hanno seguito l'udienza Raffaele Saraco e Francesco Mellace, un bidello il primo e un muratore il secondo, che avrebbero fatto da tramite tra la famiglia Martino e il gruppo incaricato di punire Matteo Vizzari. Secondo l'accusa, un complesso groviglio di complicità legherebbe gli otto imputati, tutti interessati, anche se per diverse ragioni, all'eliminazione di Matteo Vizzari che aveva fama di essere un tipo violento. Pessimi rapporti c'erano tra il gruppo che gravitava attorno ai fratelli Matteo e Domenico Vizzari e l'altro clan, che faceva capo ad Alfredo Guarnerì. La guerra, che si concluse con l'omicidio di Matteo Vizzari, ha avuto come sfondo scene da western: minacce, intimidazioni, auto imbottite di esplosivo, agguati, sparatorie. E tutto questo, secondo l'accusa, per spartirsi il controllo della zona di Beinasco e Borgaretto. La vicenda sentimentale di Rosangela Martino, che sarebbe stata perseguitata dallo spasimante Vizzari, si inserisce quindi in una guerra che anda¬ va avanti già da tempo tra due gruppi. Così almeno ritiene l'accusa in questo processo indiziario dove le cose certe non sono molte. Rosangela Martino, difesa dagli avvocati Dal Fiume e Chendi, ha confessato di aver dato i 13 milioni a Raffaele Saraco, bidello di una scuola a Borgaretto e amico.di famiglia, per pagare chi si sarebbe interessato di «dare una lezione come si deve» a Matteo. Ieri il pm j Perduca ha detto che l'incarico dato dalla ragazza prevedeva ■ anche l'eliminazionze fisica .dello spasimante che la perseguitava. Saraco, difeso dall'avvocato Servette con l'aiuto del i muratore Francesco Mellace ! avrebbe contattato Fernando' Mamone, 33 anni, ex consigliere comunale del pdsi di Orbassano. «Gli ho dato il denaro - ha spiegato Saraco - poi non so cosa ne ha fatto». Oltre questa ammissione di Saraco si entra nel mondo delle ipotesi, degli indizi. Tutti gli altri imputati negano. Matteo Vizzari fu assassinato mentre rientrava a casa: a sparargli, secondo l'accusa, sarebbero stati Metastasio, Chiricosta, forse Mamone e anche Guarnerì. Ma sono soltanto ipotesi. Matteo Vizzari aveva ricevuto già alcuni avvertimenti: un attentato a Rivalta, altri proiettai mentre era a bordo della sua Alfa 90. Il 27 ottobre la sua Renault saltò in aria. Pochi giorni dopo esplose la vettura di Guarnerì e Vizzari fu crivellato di colpi: una lotta senza quartiere. Poi il delitto. Rosangela chiese aiuto al bidello amico e questi si rivolse a quello che il pm ha definito ieri «gruppo di difesa privata» con a capo l'ex consigliere socialdemocratico di Orbassano. Il processo continua domani. Nino Pietropinto Oltre cento testi per la faida e il delitto di Borgaretto Alcuni degli imputati alla sbarra per l'uccisione di Matteo Vizzari; fra questi c'è Fernando Mamone (a sinistra), ex consigliere comunale a Orbassano Rosangela Martino ha ascoltato impassibile tra il pubblico la ricostruzione della vicenda

Luoghi citati: Beinasco, Borgaretto, Orbassano, Rivalta