Ottimista la Mercedes «Addio vacche magre» di Bruno Gianotti
Ottimista la Mercedes «Addio vacche magre» Previsto il raddoppio degli utili nel '92 Ottimista la Mercedes «Addio vacche magre» Presto il gruppo in Borsa a Milano Componenti esteri per risparmiare STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO «Raddoppieremo l'utile a fine anno, le vacche magre sono finite, anche se molti industriali non sono d'accordo come me» annuncia Edzard Reuter, gran capo di Daimler Benz, e precisa che ha grandi ambizioni sull'Italia. Confermata la volontà di arrivare alla quotazione alla Borsa di Milano, è in via di definizione l'accordo con Alenia (altri partner Aerospatiale e, forse, Fokker), per il nuovo aereo regionale europeo, da 120-130 posti. Non ha digerito l'accordo con i sindacati metalmeccanici che avrà ripercussioni pesanti sulla produzione tedesca. «La Germania perderà importanza come luogo di produzione», sentenzia a caldo, subito dopo la conclusione della trattiva che ha sancito un aumento salariale del 5,4% per 12 mesi e del 3% per altri 9 mesi. Klaus Dieter Voehringer, direttore della produzione di 7 stabilimenti Mercedes Auto, entra nei particolari: «Cambierà il modo di produrre. Tenendo fermi i grandi capisaldi Mercedes, sicurezza, affidabilità, durata, limeremo i costi». In fabbrica ci saranno «Unità di produzione più piccole, con tanta responsabilità individuale, con grande ricorso all'autogestione e capacità di ruotare all'interno della lavorazione senza arrivare al modello Volvo, fallito, dell'operaio universale». Non sarà l'unica rivoluzione. Se il costo della mano d'opera farà lievitare i prezzi dell'indotto, Stoccarda troverà fornitori all'estero. E' la fine di un mito: la Mercedes tutta made in Germany. Il gruppo Daimler Benz ha presentato un bilancio largamente in attivo: 95 miliardi di marchi di fatturato, in aumento del 12% sul '91. All'estero, il lieve calo Usa è compensato da una crescita generalizzata del 10%. Stabile il numero dei dipendenti: 379 mila in tutto il mondo a fine '91 contro i 376 mila del 31 dicembre precedente. L'utile netto di gruppo è cresciuto dell'8% a 1,94 miliardi di marchi, grazie alla diminuita pressione fiscale e nonostante la cessione di attività Aeg (Cavi ad Alcatel, attrezzature elettriche a Copco). A trainare l'utile di gruppo sono state principalmente le quattro ruote: fatturato cresciuto dell'I 1% per l'auto a 39,5 miliardi di marchi), del 14% (a 27,6 miliardi di marchi), per i veicoli industriali di cui il mercato tedesco ha assorbito il 10% in più, a fronte di un calo dell'8,6 registrato all'estero. Ai meno brillanti risultati di Aeg (che ritirerà la Olympia dal settore delle forniture per uffici), Deutsche Aerospace e Debis, Reuter contrappone un nuovo risultato: nei primi 3 mesi del '92 il fatturato di gruppo è salito del 16%. Ciò spiega l'ottimismo. Bruno Gianotti
Persone citate: Edzard Reuter, Klaus Dieter Voehringer
Luoghi citati: Alcatel, Copco, Germania, Italia, Milano, Stoccarda, Usa
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