Agnes mette le antenne di Roberto Ippolito

Agnes mette le antenne Oggi il comitato Iri esamina il progetto di una nuova società Agnes mette le antenne Vuole gestire impianti Rai e satelliti ROMA. E' una casa accogliente. Biagio Agnes la sta arredando con cura. Il presidente della Stet, che è la finanziaria dell'Iri per le telecomunicazioni, vuole metterci dentro i satelliti e le centrali telefoniche. Oggi il comitato di presidenza dell'Iri esaminerà il progetto per creare una nuova società che gestisca gli impianti finora affidati alla Telespazio, all'Italcable e all'Azienda di Stato per il servizio telefonico. Per Agnes questa società è lo strumento per garantire una programmazione globale e più incisiva degli apparati tecnici per le telecomunicazioni. Ma la proposta è dirompente: sono in ballo gli assetti di potere del settore. E poi la casa immaginata da Agnes è accogliente davvero. E' in costruzione per coordinare meglio gli investimenti e la gestione degli impianti, compattandola. Ma potrà poi far posto anche agli impianti di trasmissione della Rai, se questa azienda fosse davvero disponibile. E perché no? - analoga eventualità può riguardare i ponti radio delle tv private, a cominciare da quelle del gruppo Berlusconi. Nessun passo formale è stato compiuto in questa direzione. Ma l'ipotesi di concentrare in una società le antenne della Rai, di Berlusconi e delle altre emittenti non è nuova. Se l'Iri dà l'okay al progetto di Agnes per il riassetto delle telecomunicazioni, sarebbe subito disponibile anche lo strumento giuridico in grado di consentire l'operazione. Ma Berlusconi sarebbe interessato? In passato lasciò perdere. Per quanto riguarda la Rai, il comitato Iri ha seriamente discusso l'ipotesi di trasferire alla Stet i suoi impianti anche per alleviare le difficoltà di bilancio. Ma l'azienda resiste. L'eventuale accorpamento degli impianti tv pubblici e privati è stato teorizzato per garantire l'accesso ai mezzi di comunicazione a qualsiasi operatore. La guerra Rai-Berlusconi non favorì questa soluzione. Il progetto rispunta ora, complice il tentativo di Agnes (ex direttore generale Rai) di creare la società per gli impianti di telecomunicazione. Sul suo piano c'è stato ieri un aspro confronto politico. E' all'attacco Fabrizio Cicchino, responsabile industria del psi che vede in contraddizione la nuova società con l'esigenza di unificare la gestione. «Altrove c'è una sola società» insiste Riccardo Paterno, responsabi- le economico del pli. Anche i sindacati contestano, mentre il senatore de Francesco Covello (che è stato vicepresidente della commissione per le Partecipazioni statali) chiede che non si facciano «pressioni politiche» sull'Iri. Il problema è la suddivisione dei compiti nell'ambito della Stet. La Sip erediterebbe dall'Azienda di Stato il traffico interurbano, non i suoi impianti. E' questo che dispiace ad alcuni critici del piano di riassetto? Se da un lato la Stet blocca la crescita della Sip, temendo che diventi ingovernabile, dall'altro la trasforma nell'unico gestore nazionale. Roberto Ippolito Nel piano della Stet (finanziaria Iri) c'è spazio anche per le antenne di Berlusconi

Persone citate: Berlusconi, Biagio Agnes, Francesco Covello

Luoghi citati: Roma