Così Indiana Jones da giovane ha spodestato il Tg Sette

Così Indiana Jones da giovane ha spodestato il Tg Sette r TEVU'&TIVU' ~1 Così Indiana Jones da giovane ha spodestato il Tg Sette NON c'è niente di nuovo, mai niente di nuovo, nella stanca televisione di calda primavera: diciamo che in questi giorni gli appuntamenti più masochisticamente attesi sono i collegamenti con il Parlamento. Dopo aver tanto detto che non c'è niente di nuovo, ecco però che qualcosa di nuovo è arrivato, le «Avventure del giovane Indiana Jones» su Raiuno. Non è certo arrivato per le nostre proteste, ma per la solita battaglia dell'audience. L'imponente serie di telefilm era prevista per l'autunno, ma siccome gli ascolti non vanno niente bene per la rete, si è deciso di fare alcuni cambiamenti, per esempio nella prima serata del martedì. Andava in onda «Tg Sette», un dignitoso settimanale di attualità che non ha mai suscitato entusiasmo. L'azienda decide di spostarlo e di mettere la fiction al posto della cronaca, facendola precedere da una nutrita autopromozione. Il film pilota di lunedì è stato seguito da quasi sei milioni di telespettatori, un'audience soddisfacente. Questo resta comunque un «provvedimento tampone», come dicono i politici: saranno trasmesse soltanto quattro puntate, per le altre 13 bisognerà aspettare l'autunno. Si immagina che l'archeologo interpretato al cinema da Harrison Ford per la regia di al I g° i I Han mio fuoco». Del ladro che rubò il piccolo sciacallo di pietra dalla statua del defunto: e Lawrence d'Arabia non riuscì a prenderlo. Ma l'avventura continua. Otto anni dopo, in Messico. Henry Jones, ormai detto Indiana come il suo vecchio cane, ha sedici anni e la solita insaziabile sete di studio e d'avventura. Per caso arriva in Messico, conosce Pancho Villa, s'allea con i rivoluzionari, incontra il ladro dello sciacallo egiziano, recupera il sacro reperto. Che poi collocherà nel famoso museo. Certo, agli affezionati del-1 l'Indiana di Harrison Ford mancheranno tante cose: la; musica, il fascino, la novità, il. mistero, l'ironia. Mancherà soprattutto la regia di Spielberg che è, per definizione, ineguagliabile. Lo spettatore meno specializzato gradirà in- i vece quell'atmosfera di fiaba, quella sospensione tra realtà e : fantasia che fa veleggiare la storia verso il mare dell'avventura. Il giovane Indiana conoscerà, nelle sue peregrinazione per il mondo, Churchill e Mata Hari, Freud e Picasso, Roosevelt e il dottor Schweitzer. Anche uomini comuni, naturalmente. Un guer-1 righerò messicano gli regala questa frase: «I presidenti vanno e vengono e tutti ti rubano le galline». Vale un'ora di i telefilm. Alessandra Coma zzi Il giovane Indiana Jones Spielberg abbia ormai 93 anni: è sempre agile e scattante (fa le scale scivolando giù dalla ringhiera), porta ancora il farfallino e il cappellaccio, ha lasciato la frusta a casa. Nel primo episodio, incontra al museo due ragazzini che si stanno annoiando. Li apostrofa, e comincia a raccontare. Di quando bambino andò in Egitto con il padre studioso, la dolce madre e la burbera benefica, soprattutto coltissima istitutrice inglese. Di come conobbe Lawrence d'Arabia giovane pure lui e insieme entrarono in una piramide protetta da una maledizione: «Chi profanerà la mia tomba sarà bruciato dal

Luoghi citati: Egitto, Indiana, Messico