Promessi sposi ad alta tecnologia di Raffaella Silipo

Promessi sposi ad alta tecnologia Dietro le quinte di «Senza fine», nuova soap opera di Canale 5 in onda dal 2 giugno Promessi sposi ad alta tecnologia Intrighi e ironia per piacere anche agli uomini ROMA. Bisogna vederle da dietro le quinte, le soap operas. Tutto il fascino che manca nelle loro storie strazianti di amori contrastati e famiglie distrutte, lo possiede invece la lavorazione frenetica, all'avanguardia tecnologica, che dà risultati stupefacenti in tempi brevissimi e con costi molto bassi. «Senza fine», la nuova produzione di Reteitalia scritta da Ennio De Concini, diretta da Carlo Nistri e interpretata da Vanessa Gravina e Pino Colizzi, è una macchina tecnologica perfetta: 60 puntate di 50 minuti girate in sette mesi e costate 170 milioni l'una, sceneggiatura di gruppo, attori in presa diretta, montaggio «sul campo». Il fascino dei soap-retroscena è diventato persino film, nel magistrale «Tootsie» con Dustin Hoffman come nel più recente «Bolle di sapone» con Sally Field e Kevin Kline. Un mondo di matti, sembrerebbe. Attori frustrati, direttori di cast affamati di sesso, giovani produttori ignoranti e stelline disponibili a tutto. Nulla di tutto questo sul set di «Senza fine»: «La troupe è unitissima, il regista molto dolce, i tecnici sempre pronti alla battuta», è il coro di commenti. Gli attori provengono quasi tutti dal teatro. «Una scelta obbligata - spiega Nistri -, in presa diretta non c'è il salvagente-doppiaggio e inoltre si esige una forte disciplina, trenta-quaranta pagine di battute da imparare a memoria ogni giorno». «E' stata una grande avventura - dice Emanuela Giordano, attrice nonché sceneggia trice (De Concini si è appoggiato a un "bottegone" di dieci giovani sceneggiatori, insieme hanno scritto "Senza fine" in sei mesi) -: le differenze con il teatro sono notevoli, in palcoscenico il personaggio si matura più lentamente e si ha una maggior padronanza degli spazi. Ma dopo sette mesi l'immedesimazione è inevitabile». Come funziona questo montaggio istantaneo? «Sul set si usano tre telecamere che inquadrano momenti diversi - dice Nistri -. Dal camion-regia montiamo sul momento, alternando le inquadrature». A tanta innovazione nella tecnologia corrispon¬ de in parte anche un'innovazione di contenuto. «"Senza fine" è una soap sperimentale e all'avanguardia, rispetto per esempio a "Edera" - spiega l'autore Ennio De Concini -. I personaggi non sono buoni o cattivi a tutto tondo, ci sono i soliti conflitti amorosi ma anche un po' di giallo, intrighi finanziari, una spolveratine comica. Abbiamo cercato di essere più sottili, pur rimanendo molto popolari, di inserire caratteri e situazioni sfaccettati: chissà che non riusciamo ad allargare il pubblico, magari anche agli uomini». La storia ruota intorno a un matrimonio sfumato - il riferimento esplicito di De Concini è ai «Promessi sposi» - con due novelli Renzo e Lucia (Vanessa Gravina e Fabio Galli) divisi da problemi familiari «ma anche dalla mia resistenza psicologica spiega la Gravina -. Ho un rifiuto della figura maschile». Una soap psicanalitica, insomma. Debutto martedì 2 giugno su Canale 5 («Edera» si sposta al mercoledì), un'ora e quaranta a puntata, «perché crediamo di riuscire a reggere il prime time - spiega il produttore Rosario Rinaldi -. Siamo in bassa stagione televisiva ma è una scelta. Meglio partire quando non c'è grossa competizione di audience e costruirsi piano piano un pubblico. In autunno speriamo di essere più forti». Pronti a una programmazione «Senza fine». Raffaella Silipo

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