Kennedy i medici smontano tutte le teorie sul complotto

Kennedy, i medici smontano tutte le teorie sul complotto «Il Presidente ucciso con due colpi sparati da un solo fucile» Kennedy, i medici smontano tutte le teorie sul complotto WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Le prove sono indisputabili». Uno studio condotto dall'Associazione dei medici americani sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy è arrivato alla conclusione che il 35° presidente degli Stati Uniti fu «senza ombra di possibile dubbio» ucciso da due soli proiettili, sparati da un solo fucile, che lo colpirono da dietro. In altri termini, su questo punto, le conclusione a cui giunse la commissione Warren sono, secondo lo studio, indiscutibili e le principali teorie del complotto, a cominciare da quella riciclata dal film «JFK» di Oliver Stone, sono senza fondamento. Il dottor George Lundberg, direttore del giornale dell'Associazione, ha riferito che lo studio è stato condotto sulla base di una revisione degli esami medico-legali condotti allora e di approfondite interviste all'equipe dei medici che praticò l'autopsia a Kennedy. «Posso dichiarare senza preoccupazione e dubbi - ha affermato Lundberg - che il presidente Kennedy fu colpito e ucciso da due, e solo due, proiettili esplosi da un fucile ad alta velocità». «Il primo proiettile - ha continuato - entrò dalla parte posteriore del collo e uscì dalla gola. Il secondo entrò dalla parte posteriore della testa e vi esplose dentro, nella parte di destra, distruggendo il cervello con una ferita mortale. Entrambi i proiettili colpirono da dietro. Nessun altro proiettile colpì il presidente e un singolo assassino li esplose entrambi. Il racconto dei testimoni e le prove medico-legali sono indiscutibili». L'iniziativa dei medici è stata determinata proprio dalla com- parsa del film «JFK», che, secondo Lundberg, «è un'abile finzione risoltasi in un insulto ai medici che praticarono l'autopsia». Fino ad ora, il dottor James Joseph Humes e il suo collega John Thornton Boswell, che esaminarono il cadavere di Kennedy, avevano mantenuto uno stretto riserbo. Recentemente, però, a parte il film di Stone, un libro scritto da un medico di Dallas aveva riaperto la discussione sull'autopsia. Si tratta di «JFK, la congiura del silenzio», in cui l'autore. Charles Crenshaw, sostiene che, come giovane medico in servizio al Parkland Memorial Hospital di Dallas quando vi venne d'urgenza portato Kennedy dopo l'attentato del 22 novembre '63, potè dare una rapida occhiata al cadavere, raggiungendo la conclusione che i colpi letali lo avevano colpito di fronte. Crenshaw sostenne di aver mantenuto il silenzio per 29 anni, in quanto preoccupato della «conseguenze» che avrebbe potuto subire. E questo suscitò un certo sarcasmo. Crenshaw non aveva partecipato all'esame del cadavere e i medici legali sostengono che la traiettoria di un proiettile attraverso un corpo non può essere identificata da una «rapida occhiata». Viceversa, Crenshaw partecipò ai lavori preparatori per il film «JFK» ottenendo 80 mila dollari come consulente. Le principali teorie cospirative sull'assassinio Kennedy presuppongono che gli attentatori fossero più d'uno e che i colpi mortali non siano stati quelli sparati da Lee Oswald da dietro, ma da un altro sicario di fronte. Dietro quest'ultimo avrebbe poi tirato i fui un esercito di mandanti,, tra cui la Cia, Lyndon Johnson, l'Fbi e Cosa Nostra, tutti collegati tra loro. Né i familiari di Kennedy, né nessuno dei suoi amici ha mai alimentato alcuna di queste teorie. Ma hanno continuato a prosperare, grazie all'emozione che la tragedia di Dallas ha suscitato e suscita. «La miglior spiegazione per queste teorie - ha sostenuto Lundberg è la paranoia, il desiderio di riconoscimenti personali, di fama e di guadagno». Paolo Passarmi Una foto dell'agguato a Kennedy, e Kevin Costner, protagonista del film «JFK»

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