Dietro Vassalli l'ombra di Valiani di Leo Valiani

Dietro Vassalli l'ombra di Valiani Il pri è favorevole alla candidatura del senatore a vita, ma Piazza del Gesù spara nuovi veti Dietro Vassalli l'ombra di Valiani L . Craxi: «E se la de li brucia, me ne vado al mare» ROMA. Probabilmente Leo Valiani in vita sua non deve essersi immaginato di poter diventare vittima di un «qui prò quo». Ma nella battaglia per il Quirinale il «non intendersi» o il «far finta di non capirsi» ha fatto irruzione alla grande ed è diventato il nuovo strumento con cui si tenta di bruciare le candidature non ancora proposte. Il primo caso rischia proprio di essere quello di Valiani, eroe della Resistenza, senatore a vita iscritto al gruppo repubblicano, che in queste giornate di votazioni continue è tornato nuovamente a farsi vedere su e giù per il Transatlantico di Montecitorio. Il nome di Valiani è stato fin j dall'inizio nella rosa dei candì-1 dati del psi per il Quirinale. Lo ! stesso Craxi ne aveva parlato a : La Malfa, che senza batter ciglio aveva dato il suo assenso: «Il mio partito non potrebbe non j votare Valiani». Così quell'ot- : tantatreenne preso direttamente dai libri di storia è finito prima nelle trattative con il pds e, fallite queste, in quelle con la de. Lunedì scorso, in una delle sale del corridoio dei ministri di Montecitorio, Bettino Craxi ha offerto, infatti, alla delegazione de due candidati per il Quirinale: «Io vi propongo Vassalli o Leo Valiani, ditemi voi chi preferite». Alla fine dopo una lunga discussione la de si è impegnata a ricercare su Vassalli la convergenza di pri e pds. Mentre ha escluso la candidatura Valiani per motivi di età e di capacità fìsica. Ieri, i capi de hanno sondato su entrambe le candidature socialiste nuovamente Occhetto, trovando un'opposizione rigida su Vassalli, mentre il «no» su Valiani è scivolato via con lo stesso metodo. «Non ci pare il caso per l'età», ha risposto il segretario del pds, che pure nel pomeriggio non ha avuto dubbi nel votare rottahfacmquènné Francesco De Martino. Un giudizio condiviso anche dagli esponenti della de: jkSì, -, a ha detto per tutti .Nicola Mancino - è svanito». Nelle ore successive davanti a Forlani e De Mita una dopo l'altra sono passate le delegazioni degli altri partiti. E man mano che i capi de se le sono trovate davanti, è aumentata l'indisponibilità del vertice di piazza del Gesù'su Vassàmv illiberale Altissimo e il socialdemocratico Vizzini si sono trovati di fronte l'opposizione di De Mita e i dubbi di Forlani. Di Valiani i democristiani non hanno voluto neanche parlare: «E' troppo vecchio». Il colpo di scena si è consuma¬ to intorno alle 13, quando la delegazione de si è trovata davanti La Malfa e i suoi. Lì è successo il fatto strano: il segretario del pri ha preso all'improvviso le distanze dalle tesi di De Mita. «Caro Ciriaco - gli ha detto - io non so dove vuqiparrivare cpn jl tuo metodo, ma se pensi di formare una maggioranza per eleggere il Presidente della Repubblica tra de, pds e pri contro i socialisti, sbagli di grosso. Queste cose poteva farle mio padre. Eppoi, spiegami come pensi di fare il governo senza il psi: noi non bastiamo e non credo che il pds se la senta di far parte di pi governo con la de e senza i socialisti, anche dopo tutte le baruffe-che ci sonò state a sinistrai. Una novità il segretario del pri l'ha portata anche sulle candidature: «I repubblicani - ha spiegato ai suoi interlocutori - non possono dare i loro voti a Vassalli, ma non possono certo negarli a Valiani». A quel punto si è posto il problema: chi avrebbe potuto chiedere a Craxi di ritirare la candidatura Vassalli per valutare seriamente l'ipotesi Valiani. «Io no di certo - ha spiegato La Malfa perché, se tocca a me proporre un nome, io non posso che avanzare la candidatura Spadolini. Fatelo voi». L'onere alla fine è ricaduto nuovamente sulle spalle del solito Forlani, proprio mentre il commesso della Camera portava a La Malfa un bliegliettino con su scritto: «La cerca al telefono l'on. Craxi». Quando poco dopo le 14 il segretario della de ha rintracciato al gruppo socialista Bettino Craxi, lo ha reso furioso con una richiesta a dir poco confusa: «Bettino per il momento ritira la candidatura di Vassalli e vediamo se si può arrivare ad un accordo con il pri». La candidatura Valiani in quella telefonata Forlani l'ha appena accennata. Tanto che il segretario socialista ha posto un netto rifiuto: «Io ho impiegato tutta la notte scorsa a convincere Vassalli a rimangiarsi la lettera di rinuncia del giorno prima, eppoi ieri sera mi avevate dato un sì sulla sua candidatura. Per cui non se ne parla». Perché? Il segretario del psi ha spiegato i motivi per telefono a La Malfa: «Giorgio, qui mi sa che la de vuole fottere insieme sia Vassalli che Valiani». Quel «no» alla richiesta di Forlani è bastato, però, qualche ora dopo a Ciriaco De Mita per dire a Walter Veltroni: «Valiani, in realtà, non lo vuole Craxi». Vero? Non proprio, visto che il segretario socialista quasi alla stessa ora nella hall dell'Hotel Raphael assicurava: «Se bocciano Vassalli, io proporrò Valiani e se non passerà me ne andrò al mare, perché mi devono dire cosa realmente vogliono». A questo punto una domanda è lecita: se non sarà eletto' chi ha bruciato la candidatura Valiani? Augusto Minzolini La Malfa a De Mita: con chi pensi di fare il governo se escludi i socialisti dall'accordo per il Colle? A sinistra il senatore Leo Valiani, uomo della Resistenza In alto: il segretario del partito socialista, Bettino Craxi

Luoghi citati: Roma