Tragedia dopo il successo

Tragedia dopo il successo Tragedia dopo il successo Due guide del Cai di Genova hanno perso la vita in Alaska ANCHORAGE. La tragedia è avvenuta quando la missione si era appena conclusa, con successo. Giovanni Calcagno e Roberto Piombo sono morti precipitando dal picco del monte McKinley, in Alaska, poco dopo averlo conquistato. Il corpo di Calcagno, 49 anni, di Genova, è stato recuperato a quota 3700 metri, mentre quello del suo compagno, di 30 anni, residente a Monleone di Cicagna, non è stato recuperato, anche per il maltempo. Giovanni Calcagno e Roberto Piombo avevano programmato la loro spedizione oltreoceano in occasione delle celebrazioni per il cinquecentehario della scoperta dell'America. Il gruppo avrebbe dovuto partire il 4 luglio prossimo per raggiungere la Sierra Nevada, in Colombia, e scalare la parete Nord del Cristobal Colon, alto 5778 metri. La nuova via ora conquistata sul McKinley è stata intitolata «Via del quinto centenario». Gli alpinisti genovesi nel 1989 avevano già scalato la «via normale del Cristobal Colon e in quell'occasione avevano tentato anche una ricognizione, non riuscita, della parete Nord della quale non esiste, sembra, documentazione, ma solo una foto aerea scattata una trentina di anni fa. Giovanni Calcagno, molto conosciuto nell'ambiente alpinistico internazionale, aveva già scalato cinque vette superiori agli 8 mila metri. La sua carriera è avanzata di pari passo con l'evoluzione alpinistica degli ultimi 30 anni. Alpinista completo, è stato tra i primi al mondo ad af- frontare le «grandi montagne» in stile alpino, ha tracciato nuovi itinerari sulle cime dell'Himalaya, Hindu Kush, Karakoram e Ande Peruviane. Roberto Piombo, suo allievo, era un ottimo ed esperto arrampicatore sia su roccia sia su ghiaccio. Nell'estate del 1987 e del 1989 scalò una decina di montagne, alcune lungo nuovi itinerari, nella Cordillera Bianca del Perù. Calcagno, accademico del Cai, e Piombo erano partiti il primo maggio da Milano. Avevano raggiunto il campo base compiendo parte del viaggio con un piccolo aereo e con un fuoristrada. Calcagno, Piombo e un loro amico, il toscano Giustino Crescimbeni, 46 anni, avevano studiato la missione e scelto il periodo più favorevole, appunto nel mese di maggio, perché avrebbero potuto disporre di una maggiore quantità di ore di luce, mentre poteva sorgere qualche problema per le condizioni climatiche. Disponevano però di un equipaggiamento che consentiva loro di resistere fino a temperature di 50/60 sotto zero. Nella zona, purtroppo, negli ultimi giorni sono accaduti vari incidenti mortali: sabato scorso era precipitato, sempre sulla stessa «via», lo svizzero Alex von Bergen, 42 anni, dopo aver avuto problemi respiratori a quota 4700. Inoltre tre coreani bloccati da sei giorni a 6000 metri senza acqua e cibo aspettano i soccorsi, ostacolati dal maltempo. Il monte McKinley, 6194 metri, è il più alto dell'America Settentrionale, [r. cri.] Giovanni Calcagno e un amico avevano appena aperto una nuova via sul monte McKinley Nella foto Giovanni Calcagno, sotto Roberto Piombo, gli alpinisti morti in Alaska