La Stampa - Consultazione Archivio

Si indaga su Di Donato Si indaga su Di Donato A Napoli, dopo la denuncia del presidente dell'acquedotto NAPOLI. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Maria Di Addea, ha disposto accertamenti sull'operato del vicesegretario nazionale del psi, Giulio Di Donato, nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità nel progetto di privatizzazione dell'Aman, l'azienda municipalizzata che gestisce l'acquedotto nel capoluogo campano. Dopo aver respinto nel marzo scorso la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Arcibaldo Miller, i! <*ip ha ora invitato il pubblico ministero a svolgere indagini per le ipotesi di reato, di corruzione e abuso di ufficio. La vicenda risale al 22 novembre, quando l'ex presidente dell'Aman ed ex consigliere comunale socialista, Vincenzo Taurisano, presentò una denuncia contro Di Donato, indicando un progetto di privatizzazione dell'acquedotto, la cui gestione sarebbe dovuta passare alla società Napoletanagas. A «sponsorizzare» il piano, sarebbe stato, secondo Taurisano, l'attuale vicesegretario del psi. Nella denuncia l'ex presidente dell'Aman parlava di incontri con Di Donato e con il direttore della Napoletanagas, l'ing. Luigi Bossi, che avrebbero dovuto preparare il terreno per la «svendita» della municipalizzata. Taurisano sostenne di essersi opposto ad una richiesta di blocco delle assunzioni all'Aman definite nella denuncia «indispensabili» - e accusò anche il leader del psi di averlo costretto alle dimissioni perché la sua permanenza come presidente avrebbe ostacolato il progetto. Era la primavera di due anni fa, infuriavano le proteste per l'acqua «nera» che fuoriusciva dai rubinetti dei napoletani. E nell'esposto Taurisano avanzò l'ipotesi di un «sabotaggio». All'epoca Di Donato definì la denuncia frutto «di pure farneticazioni». Il disegno di privatizzare l'Aman, approvato lo scorso anno dalla giunta, è stato bocciato dal Coreco, [m. e]