Con il Quartetto Artis nel labirinto di Berg di P. Gal.

Con il Quartetto Artis nel labirinto di Berg Il concerto all'Auditorium per l'Unione Musicale Con il Quartetto Artis nel labirinto di Berg TORINO. Sembrano giovanissimi ma hanno già alle spalle una decina d'anni di lavoro comune: ecco perché i quattro del Quartetto Artis, tedeschi e allievi dei La Salle, suonano con tanta perizia e immediatezza d'espressione. L'altra sera, ospiti all'Auditorium dell'Unione Musicale, hanno presentato un programma difficile: il Quartetto op. 12 di Mendelssohn non conquista certo al primo ascolto, a meno che non sia eseguito con quella purezza formale che solo un quartetto di tal nome può garantire: la Canzonetta, ad esempio, ha avuto l'altra sera una resa assai indicativa del lavoro e dello studio svolto dal quartetto. Stessa impressione ha destato il Quartetto op. 3 di Alba11 Ber& un campionario emblematico del liberty funereo e sottilmente allusivo: gli archi girovagano in labirinti oscuri, tentano melodie che s'infrangono, suoni pieni che si scorporano in accenti spettra¬ li, ritmi che posseggono l'affanno della nevrosi. Quasi ogni battuta richiede un suono diverso, diversi modi di attacco, variazioni di tempo, un baluginare di luci e ombre che il Quartetto Artis ha messo a punto in modo minuzioso, rivelando, in questo scavo analitico, quanto esso deve all'intelligenza dei suoi maestri. Molto buona anche l'esecuzione del Quartetto K. 464 di Mozart, presentato alla fine come un luminoso regresso all'età dell'oro, dopo le sofferenze e gli incubi di Berg. Il passaggio indomito dall'espressionismo alla classicità, resa con nitore e commozione, ha mostrato in Peter Schuhmayer, Johannes Meissl, Herbert Kefer, Othmar Muller una lucidità e un dominio di tecnica e stile che permettono secondo me di riporre in questi giovani strumentisti molte speranze per il futuro. Ottime, come prevedibili, le accoglienze del pubblico. [p. gal.]

Persone citate: Berg, Herbert Kefer, Johannes Meissl, Mendelssohn, Mozart, Othmar Muller, Peter Schuhmayer

Luoghi citati: La Salle, Torino