Costo lavoro, tutti da Marini

Costo lavoro, tutti da Marini Oggi e domani prime verifiche. Il ministro del Lavoro teme una «estate calda» Costo lavoro, tutti da Marini Agnelli: «Sarà una trattativa complicata» ROMA. I metalmeccanici tornano sul piede di guerra, altre categorie sono pronte a far rullare i tamburi. Primi segnali di «una estate calda» sul fronte sindacale? Sia pure a denti stretti, il ministro del Lavoro, Franco Marini, che ha convocato per oggi Cgil, Cisl e Uil nel suo studio, lo lascia capire: il rischio di un conflitto sociale sul costo del lavoro c'è, in particolare sulla scala mobile. «Ci sono diversi problemi aperti», ha detto ieri Marini, e «se non si riesce a chiuderne qualcuno, il rischio di un deterioramento dei rapporti sociali c'è». Ma è proprio questo, ribadisce, l'obiettivo degli incontri che oggi e domani avrà con sindacati e Confindustria. «La trattativa - aggiunge però il ministro sarà indubbiamente difficile, ma spero che ci sia almeno la possibilità di trovare subito qualche punto di convergenza sulla scala mobile, per evitare surriscaldamento del clima generale». Che non sarà una trattativa facile lo ha detto anche il presidente della Fiat, Giovanni Agnelli. Conversando con i giornalisti, durante una pausa delle votazioni per il Presidente della Repubblica, il senatore Giovanni Agnelli non ha nascosto le difficoltà della trattativa: «Come hanno detto Pininfarina e Abete - ha affermato Agnelli - si comincia a trattare all'inizio di giugno, ma discuteremo non solo di scala mobile ma anche del costo del lavoro più in generale. Preferiremmo volentieri essere in tre: governo, sindacati e imprenditori, ma mi sembra improbabile che ci sia un governo». «Noi incominciamo - ha detto ancora Agnelli - poi vedremo. Siamo disponibili ad iniziare con i sindacati». Ma quando concluderete? Gli è stato. E Agnelli ha risposto: «Speriamo dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, comunque sarà una trattativa difficile e complicata questo è certo, ma potrebbe anche non esser lunga, comunque proveremo il nuovo presidente della Confindustria e vedremo se ha le ah». Ad Agnelli è stato anche chiesto cosa pensasse dell'articolo che De Benedetti ha pubblicato ieri mattina sul «Sole 24 ore» in cui si chiede un cambiamento dell'atteggiamento dello Stato nei confronti del debito pubblico. Il presidente della Fiat, ricordando che il «vincolo» resta appunto il debito, ha risposto che De Benedetti ha fatto «una lezione sulla Borsa». «Andavo di fretta - ha poi aggiunto - e ho letto solo la prima colonna perciò non posso commentare. Che la Borsa in Italia sia in una condizione asfittica e patetica è sicuro. La percentuale di titoli trattati contro i titoli di Stato è una cosa assolutamente ridicola. Non c'è nessun Paese al mondo che ha tanto risparmio in titoli di Stato. E' questa concorrenza che massacra la Borsa». Cesare Roccati Il ministro del Lavoro Franco Marini I presidente della Fiat Giovanni Agnelli

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