«Caccia» alle figlie da 7 anni

«Caccia» alle figlie da 7 anni Giornalista rivuole le bambine rapite dall'ex marito colombiano «Caccia» alle figlie da 7 anni La decisione spetta al tribunale di Bogotà, alla donna l'aiuto della Farnesina Per De Michelis violate norme internazionali, si rischia un caso diplomatico ROMA. Da sette anni Sandra Fei, giornalista di Canale 5, lotta invano per riabbracciare le figlie Shani e Maya, rapite dall'ex marito colombiano. Ora c'è un filo di speranza, legato all'udienza che il Tribunale di Bogotà terrà su questo caso il 22 maggio. Stanotte la Fei partirà per la capitale colombiana, accompagnata da due funzionari della Farnesina. Il ministro degli Esteri Gianni De Michelis - che parlerà di questa vicenda stasera a Mixer - ha chiesto la collaborazione del governo colombiano, ricordando che sono state violate norme internazionali. Se il Tribunale non farà valere il diritto della madre di vedere le proprie figlie, il governo italiano potrebbe trascinare la Colombia davanti ad una corte internazionale. Sandra Fei e Jaime Ospina Sardi, rampollo di una nota famiglia colombiana, si sposano nel 1976. Nel 1981 si lasciano. «Dopo un'ennesima litigata mi ha sbattuta fuori casa - ricorda la Fei -; quando sono tornata il giorno dopo ho trovato le serrature cambiate». La giornalista finisce per accettare un accordo: lui si tiene le bambine, ma lei potrà averle con sé durante le vacanze estive. Nel 1982 i termini dell'accordo vengono ufficializzati in una sentenza del Tribunale civile di Bogotà. La Fei trova lavoro con la televisione colombiana, che la manda a Parigi, dove collabora con il Giornale di Montanelli. Nel 1985 Ospina chiede il divorzio per risposarsi. La Fei accetta, ma gli ricorda che l'accordo assegna le bambine alla madre in caso di divorzio. Nel giugno del 1985 Shani e Maya vengono a Parigi per le vacanze. Il processo per il divorzio deve iniziare ad ottobre, ma il 26 settembre, Jaime Ospina fa rapire le bambine. «Camminavamo verso la mia macchina lungo il Boulevard Montparnasse. Ad un certo punto due tizi mi hanno assalita, colpendomi alla schiena. Hanno trascinato via Shani e Maya, che urlavano. In quel momento ho visto che nella macchina c'erano anche Jaime e la sua convivente». Non rivedrà più le figlie, eccetto per un incontro straziante nel 1987. . Susanna Agnelli, sottosegretario agli Esteri, s'interessa al caso. Va in Colombia e si porta con sé la Fei. Localizza le bambine e insiste con le autorità per ottenere un loro incontro con la madre, che ricorda: «Ci sbattono in una stanza con una psicologa. Io piango, le bambine piangono. E' terribile». Nel frattempo conosce il ministro De Michelis. «Ero a Roma per un servizio e stavo al Plaza. De Michelis mi vede e m'invita a bere una cosa. Dice di essere rimasto colpito dalla mia aria triste. Gli racconto la storia. Alla fine dice: "Nella mia vita ho rotto tanti cocci, spero di poterne anche riparare"». La Fei non s'illude di poter riavere le bambine, che oggi hanno 13 e 11 anni. Ma spera che il Tribunale costringa il padre a rispettare gli accordi sanciti da una sentenza dello stesso Tribunale. E se lo augura anche il ministro, per evitare un caso diplomatico tra i due Paesi. Andrea di Robilaut

Persone citate: De Michelis, Gianni De Michelis, Jaime Ospina, Jaime Ospina Sardi, Sandra Fei, Susanna Agnelli

Luoghi citati: Bogotà, Colombia, Parigi, Robilaut, Roma