Qualità della vita l'Italia nell'èlite

Qualità della vita l'Italia nell'èlite Indagine Usa: la Danimarca è prima Qualità della vita l'Italia nell'èlite WASHINGTON. Beati i danesi: la qualità della loro vita è senza eguali. Poveri invece i mozambicani: al mondo nessuno sta peggio. E l'Italia? Non sta male. E' al ventunesimo posto, nell'elite di Paesi dove si vive decisamente bene. Le pagelle sono di un prestigioso istituto demografico di Washington, il «Population Crisis Committee», e suonano da ulteriore conferma - se ce ne fosse bisogno - del fatto che la maggior parte dell'umanità campa in condizioni pietose. Il «Population Crisis Committee» (Pcc) ha assegnato le pagelle quantificando «l'indice di sofferenza umana» in 141 Paesi. La sufficienza piena è andata soltanto ad un ristretto gotha di 24 nazioni. Prima della classe è la Danimarca. Seguono a ruota Olanda, Belgio, Svizzera e Canada. Ottavi gli Stati Uniti, dodicesimo il Giappone. La «sofferenza umana» è al minimo in tutte le democrazie industriali dell'Occidente, grandi e piccole, Israele compresa. Unica, sorprendente eccezione: Barbados. Chi l'avrebbe mai det- to che l'isola delle Antille - abitata per il 95 per cento da discendenti di schiavi africani - sta al ventesimo posto e può vantare una qualità di vita superiore ad Italia e Gran Bretagna? Ventisette sono ì Paesi del girone infernale, quello dove la sofferenza umana è «a livello estremo». Il Mozambico, fanalino di coda, è dunque in buona compagnia e non sorprende certo che nella Usta nera facciano la parte del leone Africa ed Asia con Somalia, Afghanistan, Sudan, Zaire, Laos, Angola, Guinea, Etiopia. L'unico Paese invivibile che non sta né in Africa né in Asia è Haiti. Gli esperti del «Population Crisis Committee» hanno compilato le graduatorie lavorando su dieci fattori: 1) età media della vita. 2) Quantità di calorie giornaliere. 3) Accesso ad acque potabili. 4) Immunizzazione infantile. 5) Percentuale di ragazzi iscritti alle medie. 6) Reddito pro-capite. 7) Tasso di inflazione. 8) Livello tecnologico nel campo delle comunicazioni. 9) Libertà politiche. 10) Rispetto dei diritti civili. [Ansa]