«La ripresa? Se c'è, è stentata» di Guido Carli

«La ripresa? Se c'è, è stentata» Produzione, dai centri studi arrivano segnali contraddittori per i primi quattro mesi «La ripresa? Se c'è, è stentata» L'Enel vede rosa ma l'Istat smorza i toni ROMA. Ogni giorno si scruta nelle cifre se la ripresa economica arriva o no. Segnali buoni si alternano a quelli cattivi, in questo incerto 1992.1 dati diffusi ieri sembrano alimentare l'ottimismo: l'Istat dà la produzione industriale in aumento a marzo (-4-4,4% sullo stesso mese dell'anno precedente), l'Enel dà i consumi di elettricità in crescita ad aprile ( + 3,7%). Ma gli esperti sono scettici, e invitano a guardar bene dentro i numeri. L'aumento della produzione industriale è tutto dovuto a un fattore casuale: il maggior numero di giorni lavorativi nel marzo '92, (22) rispetto al marzo '91 (21). Infatti l'indice destagionalizzato e corretto, che lo stesso Istat calcola, segnala una produzione industriale stazionaria, stagnante: a quota 115,6 in gennaio, 116,5 in febbraio, 116,0 injnarzo. E anche l'indice grezzo, se.esteso a tutto il promo trimestre, dà rispetto al primo trimestre '91 un aumento insignificante ( + 0,7%), seppur migliore delle anticipazioni del Centro studi della Confindustria (-0,2%). Quanto al mese di aprile, i primi segnali dalle fabbriche non sono buoni: l'Associazione degli industriali lombardi ha segnalato produzione stazionaria e cassa integrazione in aumento. Resta il fatto che in aprile sono aumentati i consumi di elettricità. Però anche qui, andando a guardare le cifre in dettaglio, il contributo del settore industriale è più modesto: + 2%, compresa la correzione per il diverso numero di giorni lavorativi. Per il resto, la crescita è venuta dai consumi domestici ( + 3%) nonostante la temperatura più mite che nell'anno precedente, e dal settore terziario ( + 5%). I settori di industria che hanno assorbito più energia sono materiali da costruzione, alimentari e tessili. Allora, la ripresa arriva o non arriva? L'Ispe, istituto governativo non certo sospetto di pessimismo, vede in Italia «una ripresa stentata» che «non sembra in grado di garantire una crescita sufficiente ad attenuare gli squilibri propri del Paese». Solo negli Stati Uniti si può ritenere iniziatala ripresa ( + 0,5% la produzione industriale di aprile, dopo un + 0,4% in marzo). Ma dagli altri Paesi arrivano dati non univoci, non lineari. In Giappone, dove la recessione è cominciata assai più tardi ed è ora nel pieno, il calo della produzione industriale è forte (-5,5% in marzo sul marzo precedente). Anche la Germania sembra in fase discendente (-1,1% in marzo). L'attesa di segnali non ambigui continuerà, dicono gli esperti, almeno fino all'estate. Soprattutto, se qualche segnale di dinamismo in Italia c'è, viene dalla produzione di beni di consumo, ( +1,8% nell'indice grezzo Istat del primo trimestre) non certo da quella dei beni di investimento (-4,2%). Gli imprenditori non pensano minimaménte ad accrescere la capacità produttiva: mancano del tutto, quindi, i segnali di una ripresa solida. Per giunta, lo stimolo proveniente . dai consumi potrebbe ora indebolirsi a causa del mancato scatto della scala mobile a maggio. Se poi tra giugno e luglio il nuovo governo attuerà quella «manovra correttiva di finanza pubblica» che sembra necessaria per contenere il deficit '92 entro una cifra accettabile (rispetto agli oltre 162.000 miliardi verso cui ci si sta avviando), si indebolirà anche lo stimolo fin qui'rappresentato dalla forte crescita della spesa pubblica nei primi mesi dell'anno. Tra le ipotesi possibili ci sono, tra l'altro, un ulteriore rinvio dei contratti degli statali, e inasprimenti di tributi regionali per far fronte alle spese della Sanità. Le misure per il '93 dovrebbero essere più pesanti, e prevedere tra l'altro una riforma delle pensioni: trapela dal Tesoro che, in assenza di provvedimenti il deficit '93 salirebbe a 225.000 miliardi, anche se altri esperti di parte governativa ritengono la cifra piuttosto gonfiata, [s. 1.] MEZZI DI TRASPORTO METALMECCANICA ALIMENTARI. BEVANDE TESSILE, ABBIGLIAMENTO A fianco Antonio Fazio Bankitalia e a sinistra il ministro del Tesoro Guido Carli «La ripresa? Se c'è, è stentata» Produzione, dai centri studi arrivano segnali contraddittori per i primi quattro mesi «La ripresa? Se c'è, è stentata» L'Enel vede rosa ma l'Istat smorza i toni ROMA. Ogni giorno si scruta nelle cifre se la ripresa economica arriva o no. Segnali buoni si alternano a quelli cattivi, in questo incerto 1992.1 dati diffusi ieri sembrano alimentare l'ottimismo: l'Istat dà la produzione industriale in aumento a marzo (-4-4,4% sullo stesso mese dell'anno precedente), l'Enel dà i consumi di elettricità in crescita ad aprile ( + 3,7%). Ma gli esperti sono scettici, e invitano a guardar bene dentro i numeri. L'aumento della produzione industriale è tutto dovuto a un fattore casuale: il maggior numero di giorni lavorativi nel marzo '92, (22) rispetto al marzo '91 (21). Infatti l'indice destagionalizzato e corretto, che lo stesso Istat calcola, segnala una produzione industriale stazionaria, stagnante: a quota 115,6 in gennaio, 116,5 in febbraio, 116,0 injnarzo. E anche l'indice grezzo, se.esteso a tutto il promo trimestre, dà rispetto al primo trimestre '91 un aumento insignificante ( + 0,7%), seppur migliore delle anticipazioni del Centro studi della Confindustria (-0,2%). Quanto al mese di aprile, i primi segnali dalle fabbriche non sono buoni: l'Associazione degli industriali lombardi ha segnalato produzione stazionaria e cassa integrazione in aumento. Resta il fatto che in aprile sono aumentati i consumi di elettricità. Però anche qui, andando a guardare le cifre in dettaglio, il contributo del settore industriale è più modesto: + 2%, compresa la correzione per il diverso numero di giorni lavorativi. Per il resto, la crescita è venuta dai consumi domestici ( + 3%) nonostante la temperatura più mite che nell'anno precedente, e dal settore terziario ( + 5%). I settori di industria che hanno assorbito più energia sono materiali da costruzione, alimentari e tessili. Allora, la ripresa arriva o non arriva? L'Ispe, istituto governativo non certo sospetto di pessimismo, vede in Italia «una ripresa stentata» che «non sembra in grado di garantire una crescita sufficiente ad attenuare gli squilibri propri del Paese». Solo negli Stati Uniti si può ritenere iniziatala ripresa ( + 0,5% la produzione industriale di aprile, dopo un + 0,4% in marzo). Ma dagli altri Paesi arrivano dati non univoci, non lineari. In Giappone, dove la recessione è cominciata assai più tardi ed è ora nel pieno, il calo della produzione industriale è forte (-5,5% in marzo sul marzo precedente). Anche la Germania sembra in fase discendente (-1,1% in marzo). L'attesa di segnali non ambigui continuerà, dicono gli esperti, almeno fino all'estate. Soprattutto, se qualche segnale di dinamismo in Italia c'è, viene dalla produzione di beni di consumo, ( +1,8% nell'indice grezzo Istat del primo trimestre) non certo da quella dei beni di investimento (-4,2%). Gli imprenditori non pensano minimaménte ad accrescere la capacità produttiva: mancano del tutto, quindi, i segnali di una ripresa solida. Per giunta, lo stimolo proveniente . dai consumi potrebbe ora indebolirsi a causa del mancato scatto della scala mobile a maggio. Se poi tra giugno e luglio il nuovo governo attuerà quella «manovra correttiva di finanza pubblica» che sembra necessaria per contenere il deficit '92 entro una cifra accettabile (rispetto agli oltre 162.000 miliardi verso cui ci si sta avviando), si indebolirà anche lo stimolo fin qui'rappresentato dalla forte crescita della spesa pubblica nei primi mesi dell'anno. Tra le ipotesi possibili ci sono, tra l'altro, un ulteriore rinvio dei contratti degli statali, e inasprimenti di tributi regionali per far fronte alle spese della Sanità. Le misure per il '93 dovrebbero essere più pesanti, e prevedere tra l'altro una riforma delle pensioni: trapela dal Tesoro che, in assenza di provvedimenti il deficit '93 salirebbe a 225.000 miliardi, anche se altri esperti di parte governativa ritengono la cifra piuttosto gonfiata, [s. 1.] MEZZI DI TRASPORTO METALMECCANICA ALIMENTARI. BEVANDE TESSILE, ABBIGLIAMENTO A fianco Antonio Fazio Bankitalia e a sinistra il ministro del Tesoro Guido Carli

Persone citate: Antonio Fazio

Luoghi citati: Germania, Giappone, Italia, Roma, Stati Uniti