L'ossequio non rimedia agli scandali di Oreste Del Buono

L'ossequio non rimedia agli scandali RISPONDE O.d.B. L'ossequio non rimedia agli scandali Egregio Del Buono, in un Paese libero e democratico quale il nostro è il cittadino il primo e più importante responsabile di come viene amministrata, governata la cosa pubblica, non fosse altro che per coerenza dato che amministratori e governanti sono stati eletti, cioè scelti, e nel nostro caso scelti e riscelti più volte con una perseveranza davvero ammirevole, dal cittadino stesso. E, quando gli elettori scaricano tutta la responsabilità sugli eletti, vuol dire che non hanno capito nulla della democrazia e non meritano di viverci... Giovanni Bordoni, Torino GENTILE signor Bordoni, mi dispiace dover riassumere in poche righe la sua lettera troppo lunga. Lei mi aveva già scritto e io l'ho già pubblicata, ma ha ritenuto di non essere stato ben capito, e vuole chiarire ancora, sempre non rispettando lo spazio concesso a questa rubrica. «C'è un aspetto della questione, evidenziato dal comportamento del cittadino che confonde, ma solo quando gli conviene, libertà con licenza. L'opinione del lettore che parla del deficit pubblico ne è una prova lampante. Condivido la sua osservazione circa l'attaccamento, quasi fossero ostriche, di certi personaggi al potere, ma non attribuisco solo a loro la responsabilità del dissesto dello Stato. Il cittadino non è da meno...», dice lei, ed ha senz'altro ragione. Ma ne vuole avere troppa. L'ossnon riagli sc equio media andali Gentile signor Bordoni, da quando tengo questa rubrica ho sempre ripetuto che i cittadini, diciamo pure «noi» per non assumere quella sgradevole posizione moralistica di chi parla di colpe altrui, tirandosene fuori, noi cittadini abbiamo la responsabilità delle nostre scelte. E, quindi, siamo responsabili anche delle scelte sbagliate. Ma lei da questo non può trarre la conseguenza che i nostri governanti amministrino bene, ovvero che è colpa nostra se non sanno amministrare. La nostra politica economica è semplicemente vergognosa, e questo è un dato di fatto innegabile, che ci viene rinfacciato da tutti i Paesi con i quali vorremmo giocare alla pari. Le ultime elezioni hanno sancito proprio questo, che si vorrebbe un cambiamento totale di gestione. Ma eccoli lì, a Roma, tutti a trafficare per far sì che tutto vada come prima. E lei, gentile signor Bordoni, come unico rimedio ai guai, propone un'ossequienza, una rinuncia alla discussione, un'accettazione dei superiori errori cieca e assoluta. I cittadini che non rispettano le leggi peccano certamente, ma che dire dello Stato che non sa farle rispettare perché è il primo a non crederci e a non rispettarle? Oreste del Buono L'ossequio non rimedia agli scandali RISPONDE O.d.B. L'ossequio non rimedia agli scandali Egregio Del Buono, in un Paese libero e democratico quale il nostro è il cittadino il primo e più importante responsabile di come viene amministrata, governata la cosa pubblica, non fosse altro che per coerenza dato che amministratori e governanti sono stati eletti, cioè scelti, e nel nostro caso scelti e riscelti più volte con una perseveranza davvero ammirevole, dal cittadino stesso. E, quando gli elettori scaricano tutta la responsabilità sugli eletti, vuol dire che non hanno capito nulla della democrazia e non meritano di viverci... Giovanni Bordoni, Torino GENTILE signor Bordoni, mi dispiace dover riassumere in poche righe la sua lettera troppo lunga. Lei mi aveva già scritto e io l'ho già pubblicata, ma ha ritenuto di non essere stato ben capito, e vuole chiarire ancora, sempre non rispettando lo spazio concesso a questa rubrica. «C'è un aspetto della questione, evidenziato dal comportamento del cittadino che confonde, ma solo quando gli conviene, libertà con licenza. L'opinione del lettore che parla del deficit pubblico ne è una prova lampante. Condivido la sua osservazione circa l'attaccamento, quasi fossero ostriche, di certi personaggi al potere, ma non attribuisco solo a loro la responsabilità del dissesto dello Stato. Il cittadino non è da meno...», dice lei, ed ha senz'altro ragione. Ma ne vuole avere troppa. L'ossnon riagli sc equio media andali Gentile signor Bordoni, da quando tengo questa rubrica ho sempre ripetuto che i cittadini, diciamo pure «noi» per non assumere quella sgradevole posizione moralistica di chi parla di colpe altrui, tirandosene fuori, noi cittadini abbiamo la responsabilità delle nostre scelte. E, quindi, siamo responsabili anche delle scelte sbagliate. Ma lei da questo non può trarre la conseguenza che i nostri governanti amministrino bene, ovvero che è colpa nostra se non sanno amministrare. La nostra politica economica è semplicemente vergognosa, e questo è un dato di fatto innegabile, che ci viene rinfacciato da tutti i Paesi con i quali vorremmo giocare alla pari. Le ultime elezioni hanno sancito proprio questo, che si vorrebbe un cambiamento totale di gestione. Ma eccoli lì, a Roma, tutti a trafficare per far sì che tutto vada come prima. E lei, gentile signor Bordoni, come unico rimedio ai guai, propone un'ossequienza, una rinuncia alla discussione, un'accettazione dei superiori errori cieca e assoluta. I cittadini che non rispettano le leggi peccano certamente, ma che dire dello Stato che non sa farle rispettare perché è il primo a non crederci e a non rispettarle? Oreste del Buono

Persone citate: Bordoni, Del Buono, Giovanni Bordoni

Luoghi citati: Roma, Torino