Aids, rissa su Lupo Alberto

Aids, rissa su Lupo Alberto Nuova polemica di Aiuti, che sul vaccino precisa: «Mancinelli come cavia? Penso di no» Aids, rissa su Lupo Alberto Fumetto informativo vietato a scuola ROMA. Lupo Alberto è un personaggio dei fumetti popolarissimo fra i ragazzi. Lo vedono di buon occhio perfino gli insegnanti. Ma quando si pensa di affidargli il compito di spiegare ai giovani che cos'è l'Aids, come si diffonde il contagio, quali sono i comportamenti a rischio e a quali mezzi bisogna ricorrere per impedirlo, la soddisfazione diventa perplessità e il personaggio acquista di colpo una valenza equivoca. E' accaduto qualche settimana fa, quando l'Associazione nazionale per la lotta all'Aids (Anlaids) ha proposto al ministero della Pubblica Istruzione di distribuire fra i ragazzi un numero speciale in cui Lupo Alberto è diventato il testimonial di un'informativa sui pe ricoli dell'Aids. Una prima distribuzione di 2000 copie fuori dalle scuole, attuata dall'Anlaids, aveva riscosso molto successo. Un'altra, fra gli studenti universitari, aveva ottenuto lo stesso gradimento. Perché dunque non pensare ad una diffusione allargata nelle scuole? Ma il ministero della Pubblica Istruzione ha detto no. «Prima di essere utilizzato nelle scuole spiega in un comunicato - il materiale proveniente da fonti diverse da quelle ministeriali deve essere vagliato dal corpo docente, che ne raccomandano un'utilizzazione adeguata alla cultura dei giovani e al relativo ambiente sociale». Pronta e polemica risposta del prof. Ferdinando Aiuti, l'immunologo romano che fa parte del Consiglio direttivo dell'Anlaids: «L'iniziativa è stata approvata dalla Commissione ministeriale contro l'Aids ed è piaciuta molto ai giovani. Leggendo le striscie hanno imparato a conoscere l'Aids e dove stanno i rischi del contagio: non certo nel bacio o nello scambio di spazzolini da denti o di posate, ma nei comportamenti a rischio come lo scambio di siringhe e nei rapporti sessuali senza protezione. Invito perciò il ministro della Sanità ad intervenire presso il suo collega affinché impedisca che questo efficace mezzo di informazione e di formazione venga tenuto off limits, in una sorta di incomprensibile censura». Se ne parlerà con il nuovo governo, naturalmente. Ma intanto il contagio continua a diffondersi. Ogni anno in Italia i nuovi casi di sieropositività sono 2500, quelli di sieropositività in generale hanno già superato i 250.000 e i casi di Aids conclamato superano i 12.000. La notizia che dal prossimo autunno anche nel nostro Paese verrà avviato un programma sperimentale per bloccare lo sviluppo della malattia in chi è già stato contagiato dal virus Hiv ha acceso nuove speranze e il timore di un'altra delusione. E questo avviene proprio mentre da Venezia il prof. Gerolamo Sirchia, diret- tore della Nord Italia Transplant, mette in guardia contro il grave rischio dì Aids dal trapianto mercenario di organi reperiti in India e in altri Paesi del Terzo Mondo. E' stato perfino ipotizzato che anche l'olimpionico di equitazione Graziano Mancinelli venga sottoposto alla terapia sperimentale a base di vaccino terapeutico e di farmaci che inibiscono la replicazione del virus nelle cellule. Ma Aiuti lo ha escluso. «Non ho mai pensato di coinvolgere Mancinelli, che neppure conosco, in questa terapia sperimentale anti-Aids». Aiuti fa di tutto perché la notizia non alimenti dicerie incontrollate o speranze premature. «Innanzitutto mi sembra opportuno precisare che il vaccino in questione non è un vaccino classico, e cioè una sostanza da inoculare alle persone sane per evitare che vengano colpite da una certa malattia infettiva ma un vaccino terapeutico, e cioè una sostanza che viene somministrata alle persone già infettate per stimolare il loro sistema immunitario a potenziare le difese contro il virus, in modo da evitare che l'infezione si estenda e determini la malattia vera e propria. Di vaccini come questo ne esistono già una decina, che vengono sperimentati già da tempo». Bruno Ghiba udi Graziano Mancinelli è da tempo ricoverato in ospedale a Pavia Aids, rissa su Lupo Alberto Nuova polemica di Aiuti, che sul vaccino precisa: «Mancinelli come cavia? Penso di no» Aids, rissa su Lupo Alberto Fumetto informativo vietato a scuola ROMA. Lupo Alberto è un personaggio dei fumetti popolarissimo fra i ragazzi. Lo vedono di buon occhio perfino gli insegnanti. Ma quando si pensa di affidargli il compito di spiegare ai giovani che cos'è l'Aids, come si diffonde il contagio, quali sono i comportamenti a rischio e a quali mezzi bisogna ricorrere per impedirlo, la soddisfazione diventa perplessità e il personaggio acquista di colpo una valenza equivoca. E' accaduto qualche settimana fa, quando l'Associazione nazionale per la lotta all'Aids (Anlaids) ha proposto al ministero della Pubblica Istruzione di distribuire fra i ragazzi un numero speciale in cui Lupo Alberto è diventato il testimonial di un'informativa sui pe ricoli dell'Aids. Una prima distribuzione di 2000 copie fuori dalle scuole, attuata dall'Anlaids, aveva riscosso molto successo. Un'altra, fra gli studenti universitari, aveva ottenuto lo stesso gradimento. Perché dunque non pensare ad una diffusione allargata nelle scuole? Ma il ministero della Pubblica Istruzione ha detto no. «Prima di essere utilizzato nelle scuole spiega in un comunicato - il materiale proveniente da fonti diverse da quelle ministeriali deve essere vagliato dal corpo docente, che ne raccomandano un'utilizzazione adeguata alla cultura dei giovani e al relativo ambiente sociale». Pronta e polemica risposta del prof. Ferdinando Aiuti, l'immunologo romano che fa parte del Consiglio direttivo dell'Anlaids: «L'iniziativa è stata approvata dalla Commissione ministeriale contro l'Aids ed è piaciuta molto ai giovani. Leggendo le striscie hanno imparato a conoscere l'Aids e dove stanno i rischi del contagio: non certo nel bacio o nello scambio di spazzolini da denti o di posate, ma nei comportamenti a rischio come lo scambio di siringhe e nei rapporti sessuali senza protezione. Invito perciò il ministro della Sanità ad intervenire presso il suo collega affinché impedisca che questo efficace mezzo di informazione e di formazione venga tenuto off limits, in una sorta di incomprensibile censura». Se ne parlerà con il nuovo governo, naturalmente. Ma intanto il contagio continua a diffondersi. Ogni anno in Italia i nuovi casi di sieropositività sono 2500, quelli di sieropositività in generale hanno già superato i 250.000 e i casi di Aids conclamato superano i 12.000. La notizia che dal prossimo autunno anche nel nostro Paese verrà avviato un programma sperimentale per bloccare lo sviluppo della malattia in chi è già stato contagiato dal virus Hiv ha acceso nuove speranze e il timore di un'altra delusione. E questo avviene proprio mentre da Venezia il prof. Gerolamo Sirchia, diret- tore della Nord Italia Transplant, mette in guardia contro il grave rischio dì Aids dal trapianto mercenario di organi reperiti in India e in altri Paesi del Terzo Mondo. E' stato perfino ipotizzato che anche l'olimpionico di equitazione Graziano Mancinelli venga sottoposto alla terapia sperimentale a base di vaccino terapeutico e di farmaci che inibiscono la replicazione del virus nelle cellule. Ma Aiuti lo ha escluso. «Non ho mai pensato di coinvolgere Mancinelli, che neppure conosco, in questa terapia sperimentale anti-Aids». Aiuti fa di tutto perché la notizia non alimenti dicerie incontrollate o speranze premature. «Innanzitutto mi sembra opportuno precisare che il vaccino in questione non è un vaccino classico, e cioè una sostanza da inoculare alle persone sane per evitare che vengano colpite da una certa malattia infettiva ma un vaccino terapeutico, e cioè una sostanza che viene somministrata alle persone già infettate per stimolare il loro sistema immunitario a potenziare le difese contro il virus, in modo da evitare che l'infezione si estenda e determini la malattia vera e propria. Di vaccini come questo ne esistono già una decina, che vengono sperimentati già da tempo». Bruno Ghiba udi Graziano Mancinelli è da tempo ricoverato in ospedale a Pavia

Persone citate: Bruno Ghiba, Ferdinando Aiuti, Gerolamo Sirchia, Graziano Mancinelli, Lupo Alberto, Lupo Alberto Fumetto, Mancinelli

Luoghi citati: India, Italia, Nord Italia, Roma, Venezia