L'Europa è il nostro scudetto di Angelo Caroli

L'Europa è il nostro scudetto Mondonico non s'accontenta del quarto posto e vuole agganciare il Napoli L'Europa è il nostro scudetto E Moggi getta le basi per il futuro Amsterdam alle spalle. Il Toro guarda avanti. Con la serenità di chi ha fatto il proprio dovere. Fino in fondo. Ed è eloquente la frase pronunciata giovedì da Mondonico: «Lo sport non ha bisogno di alibi, ma di futuro». E' probabile che questo concetto, enunciato per tenere lontano il vittimismo, sia stato ribadito ieri pomeriggio negli spogliatoi refrigerati del Filadelfia, mentre fuori un folto gruppo di tifosi aspettava l'inizio dell'allenamento sotto un sole che bruciava la pelle. Ed è stato come se l'allenatore avesse disputato due tempi di una partita dialettica. Ha dedicato quarantacinque minuti ai giocatori ed altrettanti al d.g., Luciano Moggi. Nessun mistero sui contenuti dei due incontri. «Era importante che dopo due giorni - ha esordito Mondonico - valutassimo, insieme, gli umori. E che facessimo il punto della situazione globale. In modo da distribuire nei prossimi 180 minuti le energie e le giuste motivazioni. Ho trovato i ragazzi sereni, tranquilli e abbastanza carichi. C'è infatti un discorso da completare, e riguarda la Coppa Uefa. Un punto e siamo di nuovo in Europa, questo è certo. Ma noi vogliamo di più: superare o agganciare il Napoli, un 3° posto sarebbe il massimo, la ciliegina su una torta già grande». Mondonico ha perfettamente ragione quando sostiene che «rimanere in Coppa Uefa è il nostro scudetto. Con la sua capacità ha portato la squadra ben al di là dei preventivi. E i conti sono nettamente in attivo. E' uscito a testa alta da una porta dell'Europa e ora sta per rientrarvi dall'altra. E con una collocazione particolarmente gratificante. Ed è anche per questo motivo che il d.g. Moggi ha voluto presentarsi di persona ieri al Filadelfia e ringraziare Mondo e la squadra, dopo il comportamento contro l'Ajax, «un'ottima prova che non è stata minimamente intaccata dall'esito finale». Le parole di Moggi hanno fatto piacere al tecnico e ai giocatori. Dopodiché, il d g gran ita e Mondonico hanno studiato il programma che prevede, mercoledì prossimo, una visita a San Patrignano. «Due-desideri che si sposano, il nostro di andare a salutare i ragazzi della comu¬ nità e il loro di accoglierci». Sulla partita di domani, sul ritorno in una città amata, sul saluto ad un atleta a lui particolarmente caro come Stromberg, Mondonico è affettuoso: «Il Torino va a Bergamo con lo spirito giusto per replicare ad una squadra forte come l'Atalanta. Io conosco molto bene l'ambiente bergamasco, torno volentieri sul posto che rappresenta il simbolo della mia consacrazione in panchina. Ed è un amarcord speciale fra persone che saranno avversarie per un'ora e mezzo, ma che sono state amiche prima e che torne¬ ranno ad esserlo dopo la partita». Una curiosità in casa bergamasca: Atalanta-Torino rappresenta per lo svedese Stromberg il passo d'addio. «Lo so conclude Mondonico -. E so che ha qualche linea di febbre. Gli auguro con sincerità di guarire in tempo per scendere in campo contro di noi. E' il saluto al calcio e non voglio perdermelo. Sono legato allo svedese in modo speciale, mi ha infatti permesso di svolgere un certo lavoro nell'Atalanta». Angelo Caroli

Luoghi citati: Bergamo, Europa, Filadelfia, Torino