Mansell vola e Alesi litiga in pista di Cristiano Chiavegato

Mensell vola e Alesi litiga in pista Le prime prove del G. p. di San Marino confermano il magico momento dell'inglese Mensell vola e Alesi litiga in pista Il francese (6°) si urta con Brundle che non gli dà strada Progressi delle Ferrari soprattutto nel campo dei motori IMOLA DAL NOSTRO INVIATO Qui, sulle rive del Santerno, solo Nigel Miniseli ride felice. Tutti gli altri hanno qualche motivo per lamentarsi, anche chi ha compiuto discreti progressi, come Ayrton Senna, risalito in sordina al secondo posto, e la Ferrari, sesta e settima con Jean Alesi e Ivan Capelli. Così ai box, visitati ieri nel primo turno di prove del Gran Premio di San Marino da alcuni vip sportivi (da Alberto Tomba ad Arrigo Sacchi), tirava aria di mugugno. L'inglese della Williams, che gestisce in modo splendido il suo «magic moment», ha segnato il miglior tempo in 1 '21 "842 (nuovo record della pista, precedente 1'21 "877 di Senna) e ha distanziato i rivali di almeno un secondo e due decimi. E' stato uno dei pochi a migliorare i risultati dei recenti test privati. Ha detto Mansell: «Sono contento della mia prestazione. Ho fatto un giro molto buono. La squadra ha lavorato in modo fantastico. E Patrese è stato bravissimo». L'altra faccia della medaglia è ben diversa. Patrese si è qualificato (quinto) a un minuto dalla fine, essendo uscito dai box quando ne mancavano quattro. Il padovano, mentre Mansell inanellava giri su giri e provava due vetture, è stato fermo Eerché i meccanici stavano camiando il motore della sua. Quando si sono accorti che non avrebbero fatto in tempo, hanno cominciato a preparare la monoposto di riserva, esclusività dell'inglese. Patrese ha mostrato buon viso a cattivo gioco e, invece di lanciare i fulmini che aveva dentro, visibilmente arrabbiato, si è limitato a dire: «Sono cose che a volte succedono». Senza mezzi termini, invece, il discorso di Senna: «La vettura è migliorata, ma mancano i cavalli, la potenza: E non si può fare di più». Una frustata alla Honda. In ogni caso la McLaren è stata capace di mettere a punto la MP4/7, che - come ha spiegato persino Niki Lauda, su precisa domanda - è una vettura nuova, ma figlia del modello precedente e non completamente diversa come lo è la Ferrari F91A nei confronti della vecchia 643. Effettivamente sono bastati alcuni ritocchi (molle, ammortizzatori, regolazioni, irrigidimento del fondo) per progredire. Più difficile, a quanto pare, «stimolare» il propulsore giapponese. Esattamente il contrario di quanto accade nella squadra di Maranello, che ha migliorato i suoi 12 cilindri, ma non riesce a guarire i mah del telaio e dell'aerodinamica. Bisogna riconoscere che le Ferrari sono un po' cresciute: in teoria, se Alesi non fosse incappato in una - come dire? - rissa in pista, avrebbe po¬ tuto inserirsi al terzo posto, molto vicino a Senna. Il francese stava viaggiando con un ritardo di 1 "3 da Mansell e aveva quasi completato il suo giro, dopo un clamoroso testacoda, quando ha litigato con Brundle, buttando via il risultato. «Ha anticipato la frenata alla Bivazza e mi ha bloccato - ha detto Alesi, infuriato -. Poi l'ho superato, lui ha tentato di ripassarmi e ci siamo toccati». «Quello è pazzo - ha replicato l'inglese della Benetton -. Io non mi sono accorto di averlo rallentato, ma lui mi ha buttato fuori. Non ci posso credere». Alesi ha usato motore e benzina da qualificazione. Lo stesso ha fatto Capelli, il quale però non aveva a disposizione il nuovo cambio trasversale. Il dispositivo offre qualche vantaggio rispetto a quello longitudinale, perché (ancora una spiegazione di Lauda) «distribuisce meglio i pesi sulla vettura». I motori delle rosse debbono essere ben dotati di cavalli perché si sono riviste velocità di punta accettabili. Il pilota milanese, tuttavia, non ha potuto neppure sfruttare il secondo set di gomme a disposizione, vittima di una escursione nel prato e del traffico intenso in pista. Insoddisfatto anche il rampante Schumacher (pure lui autore di una carambola) perché la nuova Benetton soffre di sottosterzo e scivola. In fondo - a parte Mansell - l'unico a gioire è stato Alboreto, ottavo con la Footwork, miglior piazzamento in qualificazione da due anni a questa parte. Ma pure il milanese ha versato una lacrimuccia: «Una perdita d'acqua dal radiatore, mi ha fatto perdere una de- cina di minuti, altrimenti avrei limato qualche decimo». Infine, Gabriele Tanmini ha fatto registrare un ottimo tempo. Solo che era a piedi: il motore della sua Fondmetal aveva ceduto e lui, per togliersi dalla pista, ha scavalcato una rete. Si è trovato nel giardino di una villa e un cagnaccio di razza non identificata (ma grosso) lo ha inseguito per azzannarlo. Il pilota abruzzese in poco più di 10" ha percorso cento metri e si è appeso ad una cancellata, salvandosi per miracolo. Oggi, nel secondo turno di qualificazione, tutti avranno la possibilità di rifarsi. Cristiano Chiavegato Niki Lauda con Jean Alesi in un intervallo delle prove di Imola e, nel riquadro, Nigel Mansell FORMULA 1

Luoghi citati: Imola, Maranello, San Marino