Sciopero generale dei metalmeccanici il 29 maggio di Francesco Bullo

Sciopero generale dei metalmeccanici il 29 maggio LO SCONTRO SUI SALARI Il ministro del Lavoro, Marini, convoca per lunedì i vertici di Cgil, Cisl, Uil; il giorno dopo vedrà la Confìndustria Sciopero generale dei metalmeccanici il 29 maggio Due ore di blocco contro il mancato pagamento dello scatto di scala mobile ROMA. Il ministro del Lavoro, Franco Marini, stringe i tempi per sciogliere il nodo del costolavoro e convoca in via Flavia sindacati e imprenditori: lunedì alle 18 vedrà i segretari generali di Cgil (Trentin), Cisl (D'Antoni) e Uil (Larizza), il mattino dopo alle 10 incontrerà i vertici della Confìndustria. Nel cassetto non ha «ricette» o soluzioni definitive. Il suo obiettivo è di «tenere sotto controllo il problema della scala mobile» e di facilitare il compito al prossimo governo che dovrà avviare il negoziato sulla politica dei redditi, preoccupato dall'inasprirsi del clima sociale per lo scontro sul contestato «scatto di maggio» della contingenza. Marini, m sostanza, cerca di sgombrare il campo dal maggiore ostacolo che sbarra la strada al negoziato di giugno. Cgil, Cisl e Uil apprezzano l'iniziativa, che non è però suffi¬ ciente a far cambiare idea ai metalmeccanici. Ieri sera infatti i vertici di Fiom, Firn e Uilm hanno confermato lo sciopero che verrà formalizzato il 22 maggio, quando si riuniranno gli organismi dirigenti delle tre organizzazioni. I segretari generali (Fausto Vigevani, Gianni Italia, Luigi Angcletti) proporranno in quella sede una fermata nazionale della categoria di 1 o 2 ore (le modalità sono da definire) per la fine del mese, quasi certamente il 29 maggio. La strada dello «sciopero di categoria» potrebbe essere seguita anche dagli edili. Per ora è solo un'ipotesi, ma il segretario generale della Feneal-Uil, Franco Marabottini, ha sottolineato che «quella dei metalmeccanici potrebbe essere un'iniziativa pilota. Per ora non pensiamo ad uno sciopero ma se la situazione non si dovesse risolvere la decisione di mobilitarci non sarebbe improbabile». Un altro passo verso uno sciopero generale? L'aw. Giovanni Agnelli è scettico su questa possibilità: «Ne parleremo all'inizio di giugno, quando si apriranno le trattative sul costo del lavoro in generale e ci sarà certamente un dibattito fra imprenditori e sindacati» ha detto in Transatlantico a Montecitorio. Ed ha subito aggiunto che «se ci sarà il governo, sarà benvenuto. Se non ci sarà, aspetteremo». Per il presidente della Confìndustria, Pininfarina, la fermata «generale» per protestare contro il mancato pagamento dello scatto dì maggio sarebbe «un atto velleitario» che, a pochi giorni dall'inìzio della trattativa «aggraverebbe solo la situazione». Pininfarina ha aggiunto di essere d'accordo con il suo successore, Luigi Abete, che si è dichiarato disponibile ad iniziare la trattativa anche in assenza del nuovo governo. E sul fronte del «punto di maggio» è scese in campo ieri anche la Lega nazionale delle cooperative con una posizione mediana tra il «sì» e il «no»: il pagamento dello scatto va «sospeso». In una lettera inviata a tutte le imprese associate la Lega invita «a considerare sospesa l'erogazione dello scatto di contingenza, coerentemente con l'esigenza di ricercare un'intesa su un nuovo sistema dì rivalutazione automatica, in rapporto all'andamento del costo della vita, dì una parte, pur minima, della retribuzione». Nella lettera, comunque, si «riconferma la disponibilità della Lega a ricercare adeguate misure per la rivalutazione delle retribuzioni, comprese quelle riferite all'intero 1992; rivalutazione che dovrà, comunque, essere definita dall'esito del confronto il cui avvio è fissato per il 27 maggio prossimo». Francesco Bullo II ministro Franco Marini

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