Il Moro tenta l'ultimo assalto alla Coppa

Il Moro tenta l'ultimo assalto alla Coppa A San Diego «America 3» conduce tre regate ad una, se vince stasera si aggiudica il trofeo Il Moro tenta l'ultimo assalto alla Coppa Partenze a rilento, Cayard sotto tiro «Una gara perfetta, oppure è la fine» SAN DIEGO NOSTRO SERVIZIO Con una partenza aggressiva America 3 ha sopraffatto il Moro; con molta fortuna lo scafo americano ha superato due incidenti ed alla fine ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 64". Raggiunto il 3 a 1, alla barca americana basta una sola vittoria per tenersi la Coppa, ma la parola fine su queste regate potrà essere scritta soltanto oggi, alla fine della 5a prova. I precedenti storici lasciano aperta qualche speranza: nella Coppa dell'83 Dennis Conner conduceva per 3 a 1 e perse la Coppa per 3 a 4 dopo un tris di vittorie consecutive di John Bertrand con Australia II. Ma anche nelle semifinali tra il Moro e New Zealand la situazione sembrava disperata con un 3 a 1, quando gli italiani sono poi riusciti ad aggiudicarsi tutte e 4 le regate successive. John Bertrand, l'uomo che riuscì a strappare la Coppa agli americani, non appare eccessivamente ottimista per gli italiani. «Il Moro ha molti problemi che noi non avevamo nel 1983» ha raccontato alla fine della regata «non vedo un tallone d'Achille su America 3. Il nostro scenario era molto diverso: noi avevamo una velocità superiore in diverse condizioni, cosa che non abbiamo visto per il Moro. Questa volta il limite tra le due barche è piccolissimo e America 3 sembra essere leggermente più veloce». «Non abbiamo ancora preso il ritmo giusto, fin dal primo giorno» commenta Raul Gardini, indicando il punto principale del problema. Un Gardini che si tiene fuori dal gioco per non peggiorare una situazione già difficile. In effetti le cose si sono messe male fin dall'inizio di questa finalissima: la prima partenza fuori di Paul ha fatto perdere sicurezza a lui e a tutto l'equipaggio, ed a questo si sono uniti diversi problemi: l'impossibilità di usare la nuova randa in carbonio, sicuramente più efficace della vecchia in kevlar, perché il taglio non dava garanzie totali, e una certa superiorità di alcune vele usate dai cubici: un gennaker stabilissimo anche con onda, e uno spinnaker da poppa che porta molto bene. E purtroppo, in 3 partenze su 4 si è vista una grande indecisione sul lato da coprire, nata probabilmente da una incompletezza delle informazioni ricevute o da una incapacità di decifrarle. Anche l'altro ieri, poco prima del via, il Moro ha deciso di sostituire la nuova randa in carbonio con la vecchia in kevlar, poiché era previsto superiore ai 15 nodi, cosa poi non avvenuta. Il problema più grave riguarda quindi la partenza: chi la vince, vince tutta la regata. Il bravissimo Cayard è stato strapazzato da un Dellenbaugh che non è certo bravo come lui ma che al via è affiancato da un supertattico: Buddy Melges. Nel 1987 a Fremantle Dellenbaugh non era proprio nessuno, ma era imbarcato sulla barca di Melges «Heart of America». «Come mai nessuno ti notava?» gli è stato chiesto a fine regata. «Stavo imparando» ha risposto con molta semplicità. Per Cayard tutto è più difficile perché è praticamente solo a poppa e forse comincia a risentire psicologicamente di questo grosso peso. «La responsabilità di questa sfida me la prendo tutta io, ma basta fare una regata perfetta e possiamo vincere» ha poi detto Paul più tardi. Certo, alla non perfetta forma del pozzetto italiano, si aggiunge una fortuna sfacciata dell'equipaggio americano. Nella 4a regata America Cube ha rischiato per ben due volte di perdere la regata. Nel secondo lato di lasco, con Koch al timone, Melges si è dimenticato di tesare la volante e l'albero ha cominciato a ondeggiare: sarebbero bastati 10" ancora perché venisse giù. E poi, alla boa successiva, il grinder Peter Fennelly rischia di essere issato invece del genoa. Non ci resta che sperare che i cubici abbiano esaurito la loro dose di fortuna. Ida Castiglioni Un'immagine della quarta regata fra il Moro di Venezia e America 3 che ora è a un passo dalla vittoria

Luoghi citati: America, Australia, San Diego, Venezia